Arriva il virus del Nilo, in pericolo le trasfusioni

MilanoL'allarme è scattato il 31 luglio: proprio nel cuore del periodo feriale, quando i donatori di sangue vanno anche loro in vacanza e il fabbisogno dei centri trasfusionali rischia di restare insoddisfatto. Ma il centro nazionale del Sangue, struttura dell'Istituto superiore di Sanità, non ha potuto fare altro che prendere atto dei dati: il virus del Nilo Occidentale sta avanzando in Italia, portato da legioni di zanzare, infettando animali ed esseri umani. Finora il confine di avanzamento era rimasto stabile in Friuli e nelle province di Treviso e Venezia, mentre a sud gli unici focolai noti erano a Matera e a ovest in Sardegna. Ma adesso il virus è sbarcato nel cuore della pianura padana, a Bologna e a Modena. Il decreto è scattato immediatamente: controllo a tappeto di tutti i prelievi di sangue a scopo di donazione, e quarantena di ventotto giorni a tutti i donatori che abbiano trascorso anche una sola notte nelle due città emiliane. É una misura indispensabile ma che rischia di mettere in crisi il sistema trasfusionale.
Il virus - tecnicamente chiamato Wnv (West Nile Virus) prende il nome dalle zone calde dove ha avuto origine, ma a partire dalla fine degli anni Novanta ha iniziato a abituarsi a climi più temperati, facendo registrare i primi casi in Europa e negli Stati Uniti. I suoi inquilini principali sono gli uccelli, ma può colpire anche rettili e mammiferi. La maggior parte degli esseri umani colpiti dal virus reagisce bene, tanto da non rendersi neppure conto dell'infezione, che si limita a causare mal di testa e pruriti. Ma in soggetti predisposti può avere conseguenze pesanti. E quel che è più grave è la facilità con cui sopravvive nelle sacche di sangue raccolte attraverso donazioni e destinate a pazienti già provati da incidenti o malattie.
Per questo l'avanzare della zanzara portatrice è da anni monitorata con attenzione estrema dalle strutture sanitarie, che fino a pochi mesi fa avevano la speranza che il progredire geografico del virus avesse rallentato. Ora invece, complice probabilmente la piovosità della primavera e il brusco innalzamento delle temperature successive, la pianura ha aperto le porte al Wnv, che ora praticamente non ha più ostacoli a diffondersi in tutto il nord. Oltre che alle trasfusioni di sangue, il virus è destinato a creare problemi a altre prestazioni più delicate, come le donazioni di cellule staminali, midollari e da cordone ombelicale, per le quali un divieto a tappeto delle donazioni da zone a rischio non è sopportabile dal sistema sanitario.

Per queste l'Istituto di sanità ha disposto che vengano accettate anche se provenienti da chi è transitato nelle zone sottoposte ad embargo ma vengano trasfuse solo dopo essere state sottoposte singolarmente al test sulla presenza del virus del Nilo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica