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Arrivano gli 80 euro in busta e tornano gli incentivi auto

Padoan finge ottimismo: "Nessuna manovra bis". Ma si piega all'Europa

Arrivano gli 80 euro in busta e tornano gli incentivi auto

Roma - Non ci sarà bisogno di fare domanda per vedersi riconosciuto il bonus Irpef da 80 qualora ne ricorrano le condizioni, ovvero avere redditi da lavoro dipendente non superiori a 26mila euro e avere imposta lorda dell'anno superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. Lo precisa l'Agenzia dell'Entrate, che ha ieri pubblicato la circolare per l'attuazione del decreto sulla trovata più a effetto partorita dal governo Renzi.

Un'«elemosina» secondo Silvio Berlusconi. Una «trovata elettorale» secondo molti altri. Ma certo una cosa che non dispiacerà ai molti italiani che ne beneficeranno a partire dalla busta paga di maggio.
Arriva il bonus Renzi e tornano anche i contributi ecologici per l'acquisto di veicoli a basse emissioni. Il ministero dello Sviluppo Economico ha firmato il decreto che sblocca le risorse relative all'anno in corso. Si tratta di 63,4 milioni di euro, che comprendono anche le risorse rimaste in cassa per il 2013: andranno a finanziare gli sconti che le aziende potranno praticare su tutti i veicoli elettrici, ibridi, a Gpl, a metano, a biometano, a biocombustibili, a idrogeno, purché con emissioni di Co2 non superiori a 120 g/km. Dal 6 maggio i venditori potranno prenotare on line i contributi per il 2014.

Intanto il governo smentisce le voci di una manovra correttiva all'orizzonte. O meglio: quasi. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, a Parigi per l'Eurogruppo, dribbla così la domanda dei giornalisti: «Aspettiamo il responso dell'Ue su Def e coperture», rinviando così la decisione alla doppia pagella in arrivo da Bruxelles. Quella di lunedì prossimo, 5 maggio, quando la Commissione europea pubblicherà l'outlook di primavera, facendoci capire quali benefici si attende dalle iniziative annunciate dal governo Renzi. E quella del 2 giugno, quando la Commissione approverà le «raccomandazioni specifiche per Paese» nell'ambito del Semestre europeo. Nel frattempo Padoan non ha intenzione di mettere via le forbici e annuncia che nella legge di Stabilità per il 2015 «l'iniziativa di spending review va rafforzata ed estesa».

E al quotidiano economico spagnolo Expansiòn assicura: «Il rapporto deficit/Pil non si scosterà dal 2,6 per cento quest'anno e ci aspettiamo che diminuisca l'anno prossimo».

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