NapoliUn boato assordante nella banca. Ore 15,30, sede centrale della Deutsche Bank, in via Santa Brigida, bel cuore della City di Napoli. «É un attentato» urla qualcuno. Invece è crollato uno degli ascensori. Nel fossato sono rimaste intrappolate quattro persone, si odono le urla. Subito scattano le richieste di aiuto: telefonate ai vigili del fuoco, al 118 e alla polizia. Lisola pedonale di via Toledo nel giro di pochi minuti è invasa dai mezzi dei soccorritori. Le quattro persone intrappolate vengono estratte nonostante le difficoltà dal «fossato» dove lascensore è precipitato dal terzo piano.
A uno a uno i feriti vengono adagiati sulle barelle e infilati nelle ambulanze sotto gli occhi dei curiosi e della gente affacciata ai balconi e alle finestre, in prevalenza uffici. I feriti sono stati dislocati in vari ospedali del centro e della collina per evitare affollamenti in pronto soccorso. Le condizioni di uno dei quattro feriti sono gravi. In un primo momento si era diffusa la voce che le condizioni dei feriti fossero molto gravi, generando preoccupazione nei colleghi di lavoro e nei familiari presenti in banca. Lascensore per cause non chiarite avrebbe percorso in caduta libera una decina di metri. Una manciata di secondi di terrore nellascensore, poi lo schianto e le urla, i lamenti, il dolore.
I vigili del fuoco sono al lavoro per accertare le cause di questo inspiegabile crollo. I pompieri sostengono che potrebbe essersi spezzato un cavo e nelle fasi del crollo della cabina, potrebbe non essersi aperto il freno a paracadute.
Nove anni fa, il 9 marzo del 2003, accadde qualcosa di analogo al Vomero ma con conseguenze ben più tragiche. In via Toma un ascensore che anche in quel caso stava trasportando cinque persone, precipitò dal quinto piano. Una donna, Biancamaria Zichichi, 57 anni, moglie del magistrato Raffaele Sapienza perse la vita. Fu schiacciata a seguito dello schianto nel fossato. I soccorritori, vigili del fuoco, ambulanze compirono un lavoro duro e pieno di difficoltà. Le auto in divieto di sosta in via Toma, una delle zone più «nobili» di Napoli, impedirono laccesso ai mezzi dei soccorritori. I feriti furono trasportati per centinaia di metri sulle barelle issate in spalla.
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