Giorgia Meloni è arrivata a Milano nel pomeriggio per partecipare all'evento organizzato da La Verità e non si è sottratta ai temi più spinosi della stretta attualità politica, come l'indagine per corruzione aperta dalla procura di Genova, che vede coinvolto anche Giovanni Toti, governatore della Liguria. Il presidente, che è anche un esponente del centrodestra, si trova attualmente ai domiciliari e il dibattuto sulle sue dimissioni, in realtà, appassiona più l'opposizione che la maggioranza a livello nazionale.
"Toti ha detto che avrebbe letto le carte e avrebbe dato le risposte. Aspettare quelle risposte e valutare penso che sia il minimo indispensabile per un uomo che ha governato molto bene la Regione Liguria", ha detto il presidente del Consiglio, rispondendo alle domande dei presenti. Queste, oggi e sicuramente anche per i prossimi giorni, saranno le uniche esternazioni del premier, che fin quando non si sarà chiarita meglio la vicenda non si esprimerà più sul tema. "E non ho altro da aggiungere sulla vicenda, perché non ho elementi per farlo", ha concluso Meloni, lasciando a bocca asciutta i complottisti. Intanto, in Liguria, la maggioranza in Regione blinda il governatore e fa quadrato attorno a lui.
Dal canto suo, il presidente della Liguria ha preferito non rispondere alle domande del gip durante l'interrogatorio di garanzia, avvalendosi della facoltà di non rispondere, in attesa di leggere le carte. E, infatti, alla luce delle informazioni acquisite sull'indagine, il governatore avrebbe chiesto di parlare con gli inquirenti per dire la sua versione dei fatti. Toti verrà sentito presto ma difficilmente questa settimana, è più probabile che venga convocato la prossima settimana. Fino ad allora non farà istanza al gip per chiedere la revoca della misura cautelare. Solo in caso di risposta negativa verrebbe valutato il ricorso al Riesame.
È una scelta difensiva ben precisa quella del governatore, assistito dall'avvocato Stefano Savi, che per il momento non ha tra le ipotesi quella delle dimissioni.
Non è certamente escluso che più avanti nel tempo, anche per una questione di difesa, per agevolarsi nell'eventuale processo, Toti possa decidere di lasciare l'incarico, ma comunque non prima di essersi consultato con la sua maggioranza. E questo non può essere possibile fino a quando si trova ai domiciliari. Quindi è tutto in sospeso in attesa di nuovi elementi, con buona pace delle opposizioni che insistono e premono, strumentalizzando la vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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