
La possibile candidatura di Donatella Di Cesera nella lista di Pasquale Tridico, capo delegazione del M5s al Parlamento europeo e candidato del campo largo alla presidenza della Regione Calabria, ha scatenato le polemiche. Nello specifico, è un post pubblicato dalla professoressa di Filosofia dell'università La Sapienza di Roma ad aver sollevato il caso, perché nel 2024 la docente ha condiviso un omaggio alla brigatista Barbara Balzerani alla sua morte (cancellato poco dopo): "La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malincuore un addio alla compagna Luna". Parole che già nel marzo 2024 sollevarono un polverone con richiesta di licenziamento della docente e presa di distanza da parte della rettrice dell'Ateneo.
"Le Brigate Rosse hanno seminato morte, dolore e paura in tutta Italia. Hanno spezzato famiglie, lasciato orfani, distrutto vite. Qualsiasi tentativo di giustificare o esaltare quella stagione buia è un insulto non solo alla memoria delle vittime, ma a tutta la nostra storia. Per questo è inaccettabile che nella sinistra calabrese si pensi di poter dare spazio a chi, ancora oggi, esprime ammirazione verso i terroristi delle BR. Non è una questione di schieramenti politici, è una questione di dignità, di rispetto e di memoria", sono le parole di Fratelli d'Italia davanti alla prospettiva della candidatura. Numerosi esponenti politici del centrodestra hanno espresso la propria contrarietà a questa possibilità ma Pasquale Tridico, si è esposto per difendere la docente.
"Sono stupito e sconcertato dagli attacchi di Fratelli d'Italia contro Donatella Di Cesare, filosofa, pacifista e femminista, presa di mira utilizzando un vecchio tweet stravolto per attribuirle tesi mai sostenute e parole mai pronunciate", ha dichiarato il candidato. "Che un partito di governo arrivi a mettere nel mirino una cittadina, la cui candidatura non è stata nemmeno ufficializzata, è un atto intimidatorio che mina la nostra democrazia. E dovrebbe preoccupare tutti. Donatella Di Cesare ha sempre preso le distanze da ogni forma di violenza, scegliendo invece - come tante donne della sua generazione - di abbracciare il femminismo", ha proseguito Tridico, che poi ha cercato di spostare l'attenzione sul suo diretto concorrente, Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra. "Vorrei ricordare a Fratelli d'Italia che, mentre si accanisce contro una donna libera che parla di pace, diritti e giustizia sociale, insieme a Lega e Forza Italia hanno candidato presidente un indagato per corruzione. Questa è l'ipocrisia del centrodestra: montare un caso su un tweet , mentre chiedono ai cittadini di affidarsi a chi deve ancora chiarire la propria situazione giudiziaria", è la conclusione dell'esponente pentastellato.
La risposta a Tridico è arrivata dal vicepresidente vicario di Fratelli d'Italia in Senato, Raffaele Speranzon: "La Di Cesare dica chiaramente che le BR erano criminali ed assassini senza se e senza ma. Su questo attendiamo parole chiare e inequivocabili, senza alcuna ambiguità". Quindi, rivolgendosi a Tridico, "che continua a parlare di giustizialismo", Speranzon ha chiesto a Tridico di dire "qualcosa sulla pregiudicata Chiara Appendino. Non ha proprio nulla da dire? E così pure sull'indagato Matteo Ricci pensa di rimanere in silenzio? Gli chieda di ritirare la candidatura a presidente della Regione Marche. I cittadini e le Istituzioni non meritano simili forzature e decisioni politiche tanto irresponsabili".
Nel frattempo, dalle parti di Azione, ribadiscono la loro estraneità con il campo largo in Calabria. È la deputata Daniela Ruffino a prendere la parola sul tema, sostenendo che "processare le intenzioni non porta lontano e alimentare polemiche soltanto su ipotesi è una delle ragioni che spinge gli elettori a stare lontani dalle urne. Però, accidenti, la professoressa Di stella Di Cesare ci mette del suo per rendere scomoda e imbarazzante la posizione del Pd. Lei, severo giudice del governo ucraino e indulgente quando non apertamente giustificazionista con Putin, è la stessa persona che recentemente ha ritenuto doveroso rendere onore alla memoria di Barbara Balzerani". Il Pd, ha aggiunto l'onorevole, "ha già non poche gatte da pelare, come rendere credibile la candidatura di Tridico in Calabria.
Veda almeno di consigliare al suo alleato M5S di non ostentare candidati con simpatie quanto meno equivoche. L'eventuale candidatura di Di Cesare sarebbe un'ulteriore conferma della scelta giusta fatta da Calenda di non presentare liste di Azione".