IN AUSTRALIAI laburisti ci ripensano Profughi confinati su isole del Pacifico

Troppi morti in mare, troppe polemiche in Parlamento e nel Paese. E così alla fine il governo laburista si è tranquillamente rimangiato la parola data in campagna elettorale e ha ripristinato il sistema della detenzione extraterritoriale dei profughi come meccanismo per scoraggiare i viaggi della speranza. I richiedenti asilo sbarcati in Australia illegalmente saranno di nuovo spediti in remote isole del Pacifico, Nauru e Manus Island, per un tempo indefinito, in attesa della concessione dello status di rifugiati o dell'espulsione. Le polemiche non mancano, anche perché è esattamente il sistema messo in pratica dal precedente governo, che era conservatore. In campagna elettorale i laburisti avevano usato l'argomento per attaccare i conservatori e avevano promesso, in caso di vittoria, di revocare il provvedimento. Arrivati al potere, i laburisti hanno effettivamente annullato la detenzione nelle lontane isole.

Ma, ripreso il flusso dei barconi, e con esso le morti di immigrati, hanno fatto marcia indietro. In più lanceranno degli spot su Youtube in cui si mostrano le isole sperdute con lo slogan «Arrivare illegalmente in Australia? Non è un vantaggio».

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