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"Avrei preferito...". Nel Pd è caos capigruppo: le dimissioni della Malpezzi

Il presidente dei senatori dem lascia l'incarico, ma non senza qualche dissapore. L'endorsment di Schlein in assemblea

"Avrei preferito...". Nel Pd è caos capigruppo: le dimissioni della Malpezzi
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Simona Malpezzi non è più il capogruppo del Partito Democratico al Senato. Un addio voluto dal nuovo segretario del partito Elly Schlein e non accettato esattamente di buon grado da parte della Presidente dei senatori del Pd.

Dissapori nel Pd

A lasciare più di qualche dissapore non è la scelta presa - prevedibile con un cambio di vertici all'interno del partito - ma le modalità con cui questa è stata presa. "Dico con franchezza e nella trasparenza che comprendo la necessità della segretaria di fare delle scelte ma avrei preferito che la discussione avvenisse prima tra di noi che sui giornali", spiega la Malpezzi durante l'assemblea dei senatori dem a Palazzo Madama. "È fondamentale garantire autonomia e libero spazio di discussione all'interno del gruppo. Dobbiamo tutelare questi spazi di autonomia. La segretaria Schlein ci ha chiesto la fiducia necessaria per lavorare tutti insieme: condivido e aggiungo che questa fiducia deve essere reciproca perché non ci conosciamo ancora e dobbiamo darci il tempo. Serve la volontà di conoscersi e riconoscersi nelle differenze che sono la nostra ricchezza", aggiunge l'ormai ex capogruppo.

Le parole della Malpezzi evidenziano quanto l'animo del Partito Democratico, almeno all'interno delle istituzioni, sia frammentato. La sua è, ad ogni modo, una scelta che non sorprende. Lei stessa ammette che quando cinque mesi fa aveva accettato l'incarico - dando continuità alla legislatura precedente - era ben cosciente del fatto che "sarebbe stato a termine". Per questo, ha deciso di farsi da parte senza "mettere tappi o ostacoli".

Nel suo intervento la Malpezzi ringrazia gli addetti ai lavori e sottolineando la necessità di valorizzare le diversità all'interno del Pd: "Penso di aver sempre messo al centro la valorizzazione del pluralismo e delle differenze. Ci ho provato. Esistono una dignità e un diritto di cittadinanza che vanno riconosciuti e tutelati. Ho cercato di esercitare il mio mandato, provando a far sentire tutti a casa ognuno con la sua storia. Spero di esserci riuscita. Grazie a tutte le senatrici e i senatori, grazie ai dipendenti del gruppo: non sono solo uffici, sono persone che lavorano in squadra e per la squadra".

Il prossimo capogruppo

Il segretario Elly Schlein, sempre nel corso dell'assemblea dei senatori Pd, ha detto a chiare lettere quale è la persona che preferirebbe in quel ruolo: "Ci sono molte persone valide e in grado di svolgere questo ruolo in maniera adeguata. La mia proposta al gruppo parlamentare, per la sua solidità, capacità politica ed esperienza, è Francesco Boccia". Inoltre, sempre alla luce delle tensioni in merito al nuovo assetto la Schlein ha spiegato di star lavorando a un assetto da un lato rispettoso del pluralismo, dall'altro dell'esito delle primarie. In merito afferma: "Per questa ragione ci stiamo sentendo spesso in queste ore anche con Stefano Bonaccini.

Entro pochi giorni ho intenzione di chiudere gli assetti e tornare a costruire insieme alla nostra comunità democratica proposte politiche alternative alle destre e a parlare dei temi che riguardano la vita delle persone".

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