
Lo scontro verbale acceso tra alcuni attori progressisti e il ministro della Cultura Alessandro Giuli, chiaramente di stampo conservatore, ha mandato in tilt la sinistra mediatica e politica. Alcuni urlano alla dittatura velata nei confronti della cultura italiana. Altri parlano di un attacco al cinema italiano e alle sue figure di spicco. La situazione, come spesso accade, è meno allarmante di quanto sostiene la sinistra.
Da una parte abbiamo degli attori che hanno criticato severamente il ministro dell’attuale governo di centrodestra e dall’altra, invece, Giuli che ha risposto per le rime. Le accuse dell’attore Elio Germano nei confronti del ministro hanno scatenato semplicemente una risposta piccata da parte dell’esponente del governo. "C'è una minoranza rumorosa che si impadronisce perfino del più alto luogo delle istituzioni italiane a cui deve avere sempre il massimo rispetto, cioè il Quirinale, per cianciare in solitudine", è stata la replica di Giuli contro Germano. Che poi ha rilanciato: "Ci hanno descritto come i nemici giurati del cinema, ma la riforma del tax credit, che come tutte le riforme è perfettibile, non è che l'abbiamo voluta noi perché ci siamo 'incapricciati' del fatto che i soliti noti vivessero di rendita”.
Tanto basta per fare esplodere di rabbia alcuni commentatori della sinistra nostrana. Tra questi Annalisa Cuzzocrea che, durante l’ultima puntata di Otto e Mezzo, ha sparato a palla incatenate contro l’esecutivo. “Avremo solo mostre di Tolkien e D'Annunzio”, la previsione assurda della firma progressista.
Che poi conclude attaccando direttamente il ministro: “Giuli è diventato aggressivo". Una narrazione che, oltre ad omettere le accuse di alcuni attori, esalta la descrizione di un ministro violento con chi la pensa diversamente. L’ennesima bufala sullo scontro tra Giuli e gli artisti italiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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