
Le Ong hanno ripreso il braccio di ferro con le autorità italiane: la nave Mediterranea, dell'Ong Mediterranea Saving Humans, alla sua prima missione nel bacino centrale, ha sfidato il Viminale e ha sbarcato arbitrariamente i 10 migranti a bordo a Trapani invece che nel porto di Genova che le era stato assegnato. Già nel pomeriggio di ieri erano iniziate le prime rimostranze: "È inumano e inaccettabile imporre altri tre giorni di navigazione a persone già drammaticamente provate dal naufragio". Va considerato che Mediterranea è una nave di grossa stazza, di dimensioni abbondanti, a bordo della quale 10 persone avrebbero potuto comodamente navigare per raggiungere il porto di Genova.
Ma la Ong di Luca Casarini non si limita a operare nel Mediterraneo ma è impegnata anche in una fervida propaganda contro il governo Meloni che sfocia frequentemente nello scontro. Per tale ragione, cercando giustificazione dietro ragioni sanitarie che attualmente non sono state confermate, il comandante e il capo missione hanno deciso di disattendere gli ordini del Mrcc di Roma che coordina le operazioni in mare nel tratto di competenza italiana, scegliendo arbitrariamente e senza autorizzazione il porto di Trapani. Ad attenderli al molo c'era anche la polizia. "Poco prima che arrivassimo a destinazione ci è stato detto via radio se eravamo consapevoli che il nostro porto assegnato era quello di Genova e che quindi, stavamo compiendo un'azione non consentita. Abbiamo dimostrato che ne eravamo consapevoli", ha dichiarato il capo missione Beppe Caccia.
"Il comandante della nave Mediterranea e io come capo missione a bordo abbiamo comunicato alle autorità italiane la decisione, di cui ci assumiamo la piena responsabilità, di cambiare il corso della rotta della e dirigere verso il porto di Trapani per assicurare lo sbarco in sicurezza alle 10 persone superstiti del naufragio tra mercoledì e giovedì", ha dichiarato il video il capo missione della nave. "In questo modo disobbediamo a un ordine ingiusto e inumano del ministero degli Interni ma obbediamo fino in fondo al diritto marittimo e alla Costituzione italiana", ha detto ancora. Tuttavia, esistono sentenze del Tar che spiegano chiaramente che l'unica autorità che può decidere il porto di sbarco è quella governativa nella figura del ministero degli Interni per ragioni di sicurezza, anche nazionale. Nelle prossime ore potrebbero essere comunicate eventuali sanzioni. Le Ong si fanno forti di alcune sentenze dei tribunali che hanno sospeso i fermi amministrativi per portare avanti la propria battaglia politica contro il governo facendo sbarcare (dove e quando vogliono) i migranti.
"Radicali Italiani sta con Mediterranea e mette a disposizione i propri legali, pronta a sostenere nuove azioni di disobbedienza civile e umana delle ONG che salvano vite, finché il salvataggio in mare non sarà finalmente riconosciuto come un dovere e non come un reato.
Finché ad essere considerato criminale non sarà più chi disobbedisce per umanità ma chi, come Piantedosi, obbedisce solo alla propaganda", ha dichiarato Filippo Blengino, Segretario di Radicali Italiani.