Bancarotta e tasse non pagate: condannati gestori del «Cambio»

Otto anni per RC, cinque anni e 10 mesi per Giulio Lera: sono le condanne inflitte dal gup di Torino Roberto Ruscello per i reati di concorso in bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale (entrambi aggravati e continuati) ai due ex gestori di una catena di alberghi di lusso e di ristoranti rinomati tra i quali «Al Cambio» di Torino, famoso per essere stato il locale preferito di Camillo Benso di Cavour. Il gup ha anche disposto il pagamento di provvisionali per 18 milioni e il sequestro di immobili. RC, 66 anni, e Lera, 60 anni, erano stati arrestati nel settembre 2010 dai carabinieri che avevano posto sotto sequestro loro beni per 65 milioni di euro, compresa una principesca villa sulla collina torinese intestata alla moglie di RC.
Successivamente i due avevano ottenuto i domiciliari e poi erano stati scarcerati.
L’accusa, sostenuta dal pm Giuseppe Riccaboni, ha contestato il fallimento «pilotato» di due società, la Sat srl e Car srl. I due avrebbero prelevato denaro dalle casse delle due società e lo avrebbero usato per spese personali «occultando la manovra - aveva scritto il gip nell’ordinanza di custodia cautelare - attraverso false iscrizioni contabili relative a spese compiute nell’interesse dell’impresa». Secondo l’impianto accusatorio, le due società, una volta svuotate, sarebbero poi state fatte fallire.


Con la sentenza di ieri il gup ha disposto anche il sequestro cautelativo di tutti i beni e dei conti correnti nella disponibilità dei due imprenditori, oltre all’interruzione della sospensione condizionale di pene precedenti (4 mesi per RC, un anno per Lera) che i due avevano accumulato per reati fiscali.

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