Basta doppioni e più sinergie Nasce la nuova superpotenza

L'Unione europea è, sulla carta, una potenza militare di prima grandezza, supportata da un'industria aerospaziale e della difesa che vanta tecnologie e prodotti di eccellenza. L'Europa già esprime un enorme potenziale bellico, quello che manca tuttavia non sono mezzi e uomini, ma la possibilità di sfruttare al meglio gli investimenti e le risorse, e la volontà politica di impiegare le forze armate per tutelare gli interessi comuni.
In un'unione federale si potrebbe finalmente smantellare un apparato colossale che impiega troppo personale, ha strutture pletoriche e disperde denaro per ricerche e per realizzare sistemi d'arma ed equipaggiamenti analoghi, ma quasi mai comuni.
Per essere chiari, oggi l'Europa ha tre tipi di aerei da combattimento, quattro modelli di carro armato, una decina di tipi di fregata eccetera. Se la gestione dei fondi e dei programmi di ammodernamento fossero condotti in modo unitario si potrebbe ottenere molto di più a parità di spesa.
Sul versante industriale in realtà la razionalizzazione in larga misura c'è già stata: basti pensare al colosso aerospaziale Eads (Francia, Germania, Spagna), a Bae Systems (Gran Bretagna, Stati Uniti, Svezia) a Finmeccanica (presente in Italia, Gran Bretagna, Polonia e Usa) a Space Alliance (Francia e Italia), a Mbda (Francia, Gran Bretagna, Germania, Italia, Spagna). In alcuni settori però, come quello degli armamenti terrestri o della cantieristica militare, c'è ancora troppa frammentazione.
Malgrado questo, i prodotti europei sono ottimi e risultano equivalenti o superiori agli omologhi statunitensi: parliamo, a questo proposito, di caccia come il Typhoon, degli elicotteri realizzati da Eurocopter e AgustaWestland, delle artiglierie navali di Oto Melara, di quelle terrestri tedesche, dei fucili d'assalto, dei siluri, di molti sistemi missilistici come l'Aster e così via.


A conti fatti una Europa realmente unita avrebbe un potenziale militare superiore a quello della Russia, in termini sia qualitativi sia quantitativi. E se ci fosse un governo federale in grado di far pesare la potenza militare, il Vecchio Continente sarebbe un primo attore sul palcoscenico mondiale.

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