Politica

"Basta con l'economia bloccata a Roma". Denuncia del mondo produttivo

Industriali, costruttori e architetti criticano la giunta capitolina di Ignazio Marino in un convegno organizzato dall'Inarch

Perchè il sindaco Ignazio Marino e la sua giunta non fanno nulla per salvare il sistema economico della capitale dall'attuale stagnazione e avviare una ripresa?
La domanda viene rivolta al primo cittadino dell'Urbe e agli assessori competenti dalle forze sociali, imprenditoriali, professionali e culturali, rappresentate nel primo dei tre convegni organizzati dall' Istituto nazionale di architettura del Lazio sul tema: «L'economia di Roma: come farla ripartire?»
L'obiettivo dell'incontro che si è svolto nella sede romana dell'Associazione dei costruttori romani, è evidenziare le ragioni dell'attuale blocco degli investimenti ed individuare linee di intervento correttive.
Sono stati appena approvati dal parlamento i 500 milioni del decreto Salva Roma, ma la capitale è attualmente un motore imballato per colpa dell'inerzia della politica e di una burocrazia in gran parte improduttiva, con 50.000 tra dipendenti diretti e società partecipate .
Il rischio, denunciano industriali, costruttori e architetti, è che anche questi fondi finiscano nel buco nero degli sprechi.
A fronte di questa situazione le imprese soprattutto medio-piccole sono alla disperazione, come si è visto nell'ultima manifestazione a Piazza del Popolo.
Nel convegno, introdotto da Luca Zevi, presidente dell'Inarch del Lazio, è intervenuta Marta Leonori , assessore alle Attività Produttive di Roma Capitale e a lei sono state rivolte le critiche del mondo produttivo.
Una dura denuncia è venuta da Edoardo Bianchi, presidente dell'Acer.
«Negli ultimi 5 anni- ha detto- solo nel settore dell'edilizia hanno chiuso 3 mila imprese e si sono persi 22 mila , mentre gli investimenti sono stati dimezzati».
Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria Lazio e Carlo Maria Travaglini, economista e presidente di CROMA, si sono uniti alle critiche chiedendo all'amministrazione un radicale cambiamento.
«Roma - ha spiegato l'architetto Marco Vivio, del consiglio direttivo dell'Inarch Lazio, che moderava il dibattito- rischia di diventare sempre più una città-luna park , come un parco a tema, simile a Venezia, dove si pensa solo a servizi alberghieri e di ristorazione per i turisti e non ad investimenti per il tessuto industriale e dei servizi, per riparare strade e scuole e prevenire il rischio idrogeologico».
Eppure Roma rimane la più bella città del mondo, con potenzialità e capacità creative e produttive d'eccellenza a livello internazionale.
Nel convegno, dunque, si propone agli amministratori di rimettere in circolo i fondi e tutte le risorse possibili per ridare fiato ai settori produttivi e «far ripartire la macchina».
« E questo significa - ha spiegato Vivio- anche non privilegiare rendite di posizione e parassitarie».
Il primo gruppo tematico, da affrontare in questo dibattito, ha riguardato in termini generali il rilancio dell'economia della capitale, quello industriale e produttivo, i servizi ed il terziario, le piccole e medie imprese.
Ci si è chiesto perchè la Fiera di Roma non ha mai funzionato, mentre una città ben più piccola come Verona ospita le più importanti manifestazioni di vini, cavalli, marmi.
Quanto alla Camera di Commercio , per gli esperti, è da chiudere o ripensare completamente.
Altro punto dolente le municipalizzate e le altre società partecipate con la domanda: dopo Parentopoli è possibile una seria riorganizzazione?
E poi sono stati messi a fuoco i problemi del Polo Tiburtino e le vocazioni produttive d'eccellenza.
I prossimi due convegni dell'Inarch saranno sulle opere pubbliche e sull'urbanistica e l'ambiente.
Un tema strategico li lega tutti e tre ed è quello di riformare la Pubblica Amministrazione.
Questa è la «madre di tutte le battaglie», come ha detto il Presidente del Consiglio Renzi, ma alle parole devono seguire i fatti.
Magari, è stato proposto nel convegno, attivando una nuova scuola d'eccellenza che nell'arco di una generazione la riporti a livelli europei.


Nel corso dell'incontro è stato sottoscritto un accordo tra Acer, Afm Ance, Ance Lazio e Dipartimento DIAP Sapienza Università di Roma, per una didattica e ricerca condivisa.

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