RomaPrima casa esente da Imu? In certi casi, invece, si potrebbe pagare un doppio conguaglio, in dicembre e in gennaio. Alcune categorie di contribuenti potrebbero infatti essere chiamate a versare il conguaglio sulla prima rata, per poi pagare la cosiddetta «mini Imu» entro il 16 gennaio. Il caos intorno alla tassa sulla casa, com'è evidente a chiunque, sta diventando insopportabile. Persino la commissione Affari costituzionali del Senato ha negato il parere favorevole alla costituzionalità del decreto sulla seconda rata Imu (il decreto Imu-Bankitalia). Ora la questione è sulla scrivania del presidente del Senato, Pietro Grasso, e dovrà essere votata in aula. Il testo iniziale del decreto era, tra l'altro, zeppo di refusi, ed è stato corretto e ripubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Vediamo intanto qualche esempio di doppio conguaglio. Le norme Imu prevedono che i Comuni possano assimilare all'abitazione principale una casa posseduta da anziani o da disabili ricoverati in ospizi, oppure da cittadini italiani residenti all'estero. Se l'assimilazione 2012 però è stata cancellata da un Comune durante il 2013, l'interessato dovrà versare entro il 16 dicembre la prima rata Imu. E ancora: sempre a discrezione dei Comuni, è possibile equiparare all'abitazione principale l'immobile concesso in comodato a genitori o figli, che l'utilizzano come prima casa. In questo caso, se il Comune ha modificato la norma, si pagheranno la prima o la seconda rata più la «mini Imu». Una situazione simile può riguardare i militari trasferiti. Anche le imprese di costruzioni, che hanno appartamenti non venduti e non affittati, dovranno rivedere bene le norme che le riguardano.
Casi limitati, certo, ma non troppo. E che comunque confermano come sia diventata inestricabile la tassazione sugli immobili. Dopo i pasticci governativi, ora gli sguardi sono puntati sul Parlamento che è alla ricerca di una soluzione per evitare almeno la «mini Imu» di gennaio. Ma alla Camera, dove ieri ha incominciato il suo cammino la legge di Stabilità, bisognerà anche precisare meglio i contenuti della nuova tassa sulla casa, la service tax. Lo chiedono i tecnici del servizio bilancio di Montecitorio.
Le ipotesi in campo sulla «mini Imu» vanno da un'abolizione secca, da finanziare con un aumento dell'acconto Iva di fine anno, a una riduzione parziale attraverso esenzioni ai redditi più bassi. I tempi sono strettissimi, e appare obbligato lo slittamento del pagamento fissato per il 16 gennaio. «Il problema esiste, la soluzione non c'è ancora», ammette il viceministro dell'Economia Stefano Fassina (Pd).
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