«Bene le azioni, ma solo a rate e diversificando in tutto il mondo»

Le azioni possono rappresentare una valida alternativa di investimento perché da tempo passano di mano in Borsa a prezzi scontati e perché possono offrire degli interessanti dividendi, pur con qualche incertezza sul 2013. L'imperativo - spiega Gianluca Verzelli, vicedirettore di Banca Akros - è però diversificare. «Bisogna fare molta attenzione - prosegue il banchiere che si occupa dei risparmi dei “paperoni” d'Italia con la controllata del private banking del gruppo Bpm - a differenziare il proprio investimento in diverse aree geografiche». In questo momento, «non consiglierei a una famiglia di investire tutti i risparmi a disposizione perché, nonostante gli ultimi rialzi di Borsa, potrebbero scatenarsi nuovi e improvvisi ribassi».
Come muoversi allora? «Per il momento investirei il 65% del capitale disponibile, suddividendolo tra i mercati asiatici, l'Europa e gli Usa. Con questi pesi: 20% ai Paesi emergenti (di cui i 3/4 in Asia e il restante in altri mercati come il Sud America) e il 45% in Europa e Stati Uniti».
Quanto ai singoli settori, potrebbero essere interessanti le azioni del settore petrolifero, alcuni industriali e tecnologici americani; da seguire con attenzione anche qualche titolo finanziario della vecchia Europa. La premessa è, però, verificare quali siano le prospettive di crescita delle singole società e accertarsi che abbiano i conti in ordine.

Ecco perché «il mio suggerimento è quello di investire in fondi globali - conclude Verzelli - così da ottenere la massima diversificazione dal punto di vista geografico o affidarsi agli Etf (i fondi passivi che replicano gli indici, presentano commissioni ridotte e sono scambiati in Borsa come le azioni ndr)».

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