Prevede anche avvicendamenti che riguardano il più stretto staff intorno al Pontefice l'annuncio fatto ieri a sorpresa da Benedetto XVI della nomina di sei nuovi cardinali nel Concistoro convocato per il prossimo 24 novembre. Tra le sei nuove «porpore», infatti, c'è anche quella dell'attuale prefetto della Casa Pontificia, l'arcivescovo americano James Michael Harvey, che lascerà l'incarico a Palazzo Apostolico, poichè destinato da Ratzinger a diventare arciprete della basilica papale di San Paolo fuori le Mura.
Nell'arco di appena tre mesi viene così attuato un ricambio dell'intero vertice della Casa Pontificia: dopo il reggente monsignor Paolo De Nicolò, «pensionato» all'inizio di agosto e rimpiazzato da mons. Leonardo Sapienza, ora sarà anche il prefetto a lasciare una carica che occupava da ben 14 anni (dal febbraio 1998), anche se formalmente per una «promozione» con tanto di berretta cardinalizia.
Nei ricambi ai vertici della Prefettura della Casa Pontificia, a ben vedere, non possono non leggersi riflessi, per quanto indiretti, della bufera che negli ultimi mesi ha investito i Sacri Palazzi con il caso Vatileaks e in particolare la corte romana. Proprio monsignor Harvey, 63 anni, diplomatico di carriera, per molti anni in Segreteria di Stato per poi passare alla Casa Pontificia, era stato tra coloro che avevano voluto Paolo Gabriele nel posto di aiutante di camera di Sua Santità. Poi tutto quello che ne è seguito in termini di «infedeltà» del personaggio, per anni, come emerso dal processo, intento a trafugare documenti riservati per divulgarli in seguito all'esterno.
Non che lo spostamento di Harvey a San Paolo fuori le Mura, incarico prestigioso attualmente ricoperto dal card. Francesco Monterisi, rappresenti certo una rimozione, ma il breve lasso di tempo con cui sia il reggente che il prefetto lasciano la Casa Pontificia, e anche la rapidità con cui il Concistoro e la nomina di Harvey sono stati annunciati, fanno pensare a una decisa volontà di rinnovamento. Tra l'altro resterà ora vacante il posto di prefetto, incarico per il quale recentemente era stato fatto il nome persino di monsignor Georg Gaenswein, attuale segretario particolare di Benedetto XVI e sua fedelissima ombra.
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