Berlusconi diserta Atreju e parla solo su Facebook

C'è un tempo per parlare e un tempo per andare in crociera. Così parafrasava ieri un ex ministro del Pdl che da giorni andava sostenendo senza esitazione alcuna che ad Atreju Silvio Berlusconi avrebbe dato forfait. È finita come quasi tutti immaginavano e non certo per fare un sgarbo ai giovani del Pdl riuniti sotto il Colosseo, ma perché - questo ripete in privato l'ex premier da settimane - la situazione è «troppo fluida» e «non possiamo rischiare passi falsi proprio adesso».
Il problema è che lo scenario non è solo «fluido» ma pure un pizzico agitato se i dirigenti Pdl riuniti al Celio non prendono per niente bene la rinuncia di Berlusconi, nonostante fosse annunciata e pure prevedibile. Anzi, molti la considerano una sorta di provocazione, una presa di distanze da quegli ex An che da tempo manifestano una certa insofferenza all'interno del partito, visto che Atreju - pur essendo ufficialmente la festa di tutta la Giovane Italia - resta pur sempre un appuntamento organizzato in tutto e per tutto da Giorgia Meloni e Fabio Rampelli. E forse è anche per questa ragione che per sedare la rabbia montante a Roma Berlusconi decide di affidarsi a un passo della Bibbia. «C'è un tempo per parlare e uno per riflettere», scrive su Facebook rivolgendosi direttamente ai giovani del Pdl. E aggiunge: «Forse oggi di fronte a tanta confusione, è meglio riflettere». Un messaggio ai ragazzi di Atreju, ma forse anche a tutti quei dirigenti che ormai da settimane insistono nel chiedere a Berlusconi di formalizzare la sua discesa in campo e chiudere la querelle. Gli ex An in prima fila.
L'ex premier non lo farà a breve, difficilmente prima di un mese se non di più. Dunque neanche tra oggi e domani quando parteciperà alla crociera organizzata da Il Giornale. Salirà sulla Msc Divina a Venezia dopo pranzo e scenderà domani pomeriggio a Bari dopo un'intervista con Alessandro Sallusti. Un'altra delle ragioni che hanno fatto andare su tutte le furie gli ex An, da Ignazio La Russa a Maurizio Gasparri passando per Massimo Corsaro. Il ritornello ad Atreju (e su Twitter) è stato infatti il seguente: «Qui non viene, ma in crociera sul Titanic sì...». Una delle ragioni per cui la Meloni e Carlo Fidanza hanno ideato la finta telefonata di Berlusconi alla festa, con un ragazzo a intervistarlo e un altro a imitarne la voce, con più d'un passaggio a presa in giro nelle risposte su primarie e preferenze. Una goliardata, certo. Ma pure un modo per fare intendere che il forfait non è stato affatto gradito. Anzi, è stato considerato un vero e proprio «affronto».
L'ex premier, però, ci tiene a spiegare a chi ha occasione di sentirlo che la sua rinuncia era stata annunciata alla Meloni già da una settimana. Poi, certo, viste le insistenze dell'ex ministro, l'appuntamento è rimasto in agenda fino all'ultimo. Ma che l'intenzione fosse quella di non andare era noto.
D'altra parte, il problema non era solo quello di mettere una parola definitiva sul suo ritorno in campo, perché è chiaro che Berlusconi se la sarebbe potuta cavare con un «di questo preferisco non parlare». Il punto è che secondo alcuni la platea di Atreju poteva essere rischiosa, visto che una delle richieste più pressanti è quella di fare le primarie anche con Berlusconi in campo e visti alcuni tweet e interviste piuttosto polemiche. E visto che la festa è, di fatto, dei giovani ex An (non a caso a Fiuggi, dove a giugno si è riunita la Giovane Italia, erano tutti ex Forza Italia).

Come il Pdl, insomma, anche il movimento giovanile è diviso in due. Tanto che Annagrazia Calabria, coordinatrice della Giovani Italia, non è polemica. «Comprendiamo la sua assenza, siamo consapevoli della delicatezza del momento».

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