Berlusconi: la mia lista per aiutare Alfano

Il Cavaliere deciderà dopo le primarie del Pdl se dare vita a una nuova formazione di imprenditori

Berlusconi: la mia lista per aiutare Alfano

Roma - Le primarie proprio non riescono a fare breccia nel suo cuore. Ma per una sera Silvio Berlusconi cede alla curiosità, e, in compagnia di Vittorio Sgarbi, osserva il rito televisivo celebrato dal Pd in collaborazione con Sky. Una serata trascorsa tra giudizi tecnici e politici sull'inedito confronto tra i candidati di Via del Nazareno. E che suscita nel presidente del Pdl apprezzamento per Matteo Renzi e, a tratti, per Laura Puppato. Freddezza per le argomentazioni di Nichi Vendola e Bruno Tabacci e una bocciatura della prestazione di Pier Luigi Bersani, al quale rimprovera un difetto di leadership e di carisma. Insomma niente «quid» neppure per il numero uno del Pd.

Dal Pd al Pdl, Silvio Berlusconi in queste ore ha riallacciato i contatti con Angelino Alfano. Il segretario gli ha presentato il suo piano per le primarie fatto di comitati promotori sul territorio - a capo dei quali ci sarà Beatrice Lorenzin - che si occuperanno anche della raccolta fondi. Berlusconi lo ha rassicurato sulla sua non belligeranza e sul fatto che accompagnerà il percorso (probabilmente partecipando anche alla convention finale delle primarie in Lombardia). L'ex premier non rinuncia a mostrare i suoi sondaggi sulla scarsa affluenza potenziale. E non allontana l'ipotesi di una sua lista. «Vediamo dopo le primarie, se riuscirò aggiungerò qualcosa. Ma se così sarà sempre in collaborazione con te» il ragionamento sviluppato con Alfano.

Berlusconi resta convinto che il suo nome a capo di una lista di imprenditori possa valere più del 10%, soprattutto se a vincere le primarie del Pd fosse Bersani. Ma prima di prendere una decisione definitiva vuole valutare i numeri della prima tornata di primarie del Pdl fissate per il 16 dicembre.
Chi mostra di non avere dubbi sulla partecipazione dell'ex premier al percorso di avvicinamento del Pdl alle elezioni è Angelino Alfano (anche se ora, con il voto in Lombardia, Lazio e Molise fissato a febbraio dal Viminale rischia di saltare l'intero impianto «a tappe» delle primarie). «Non c'è un problema di oscillazione dell'animo o delle idee di Berlusconi. L'ufficio di presidenza ha stabilito che le primarie si faranno e quindi le faremo» dice a Porta a Porta. Per l'ex ministro della Giustizia uno scenario che vedrebbe il Cavaliere intenzionato a ribaltare la decisione è solo una ipotetica dell'irrealtà. «Lo escludo e anzi le dico che parteciperà a numerosi eventi in giro per l'Italia». Poi una riflessione «alfieriana». «Volli, fortissimamente volli, sempre volli le primarie. Sono convinto che i nostri elettori delusi torneranno». E poi una proiezione sui contenuti da adottare nei prossimi mesi. «Non dobbiamo cambiare i nostri ideali perché non li abbiamo sbagliati. Dobbiamo aggiornarli ai tempi della crisi. Per noi la questione fiscale sarà centrale, non per fare promesse ma per fare cose concrete». Tanto che a Renzi propone: «Facciamo un patto: chiunque vinca aiuterà l'altro a ridurre le tasse sul lavoro». C'è anche un fuorionda tra lui, Bruno Vespa e Renzi. Il segretario Pdl comincia il suo intervento quando, a causa di voci di disturbo, la registrazione viene interrotta. Ne segue una battuta del sindaco di Firenze: «È Berlusconi che controlla». Sempre scherzando il conduttore ribatte: «Beh, anche dalle vostre parti...». Controreplica di Alfano: «Loro hanno sistemi più sofisticati, c'è una tradizione antica».

Di certo dentro il partito ci si comincia a porre il problema di rendere appetibile la consultazione. «Che primarie sono quelle in cui tutto l'establishment è con Alfano?» si chiede Giancarlo Galan. Sandro Bondi suggerisce: «Servirebbe anche un candidato dell'area ex An altrimenti rischiano di non appassionare». E in questo senso Giorgia Meloni (tramontata l'ipotesi di un ticket con Alfano) potrebbe a breve sciogliere la riserva. Daniela Santanchè, invece, ha scelto come suo «spin doctor» Fabrizio Rondolino. Nel frattempo dentro il Pdl suscita curiosità la candidatura di Gianpiero Samorì.

«È persona degnissima. Ma io appoggio solo chi indica Berlusconi» dice Marcello Dell'Utri. Sul territorio, però, diversi amministratori locali starebbero guardando con interesse verso il possibile outsider delle primarie.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica