Berlusconi rassicura gli Usa: nessun pregiudizio su Matteo

Pranzo con l'ambasciatore americano: sul tavolo l'Ucraina e i rapporti con Putin

Berlusconi rassicura gli Usa: nessun pregiudizio su Matteo

L'incontro sarebbe dovuto restare riservato, come da esplicita richiesta della diplomazia statunitense. Invece – e in verità era ampiamente prevedibile – il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e John R. Phillips rimbalza sulle agenzie di stampa quando il pranzo a Villa Taverna è ancora in corso. D'altra parte, è la prima volta che il leader di Forza Italia e il neoambasciatore americano a Roma – nominato lo scorso giugno da Barack Obama – s'incontrano ufficialmente, presente l'immancabile Gianni Letta.
Una riunione su cui cala il più stretto riserbo, segno che all'ordine del giorno c'erano con ogni probabilità dossier piuttosto delicati. Non solo le questioni italiane, visto che l'ambasciatore – che ha casa nel Chianti – pare abbia guardato con favore l'ascesa a Palazzo Chigi di Matteo Renzi. Di certo, dunque, Phillips si sarà fatto rassicurare di persona circa la tenuta degli accordi tra Berlusconi e il segretario del Pd, sia in chiave riforme che nella prospettiva della tenuta del governo almeno fino al 2015. Con il Cavaliere che avrebbe ribadito al diplomatico americano lo stato della giustizia in Italia, ripercorrendo le sue vicissitudini con la magistratura fino al capitolo dolente della decadenza da senatore.
Ma il punto cruciale del colloquio sarebbe stato un altro. Che Berlusconi abbia un canale privilegiato e soprattutto diretto con Vladimir Putin non è certo un mistero per nessuno. E in un momento del genere un interessamento diretto del Cavaliere presso il Cremlino potrebbe aiutare non poco a recuperare i difficili rapporti tra Washington e Mosca dopo che sulla crisi in Ucraina sono arrivati ai ferri corti. D'altra parte, un ruolo simile il leader di Forza Italia se lo ritagliò durante l'emergenza gas che, anche in quell'occasione, coinvolgeva soprattutto Kiev.
Non è un caso, dunque, che martedì scorso Daniela Santanché abbia scritto su Twitter che «in queste ore Obama e l'Europa rimpiangeranno il ruolo fondamentale di Berlusconi». O che Renato Brunetta sia arrivato a definire il Cavaliere una «riserva attiva» della Repubblica visto «il suo rapporto privilegiato con la Federazione Russa e con Putin, anche in momenti di grande tensione». «Berlusconi – dice il capogruppo di Forza Italia alla Camera - potrebbe essere utile per stabilire con Putin un dialogo fattivo. Perché non mi sembra che Angela Merkel abbia costruito granché rispetto a questo dialogo, né mi pare che la nostra diplomazia con i suoi nuovi vertici riesca ad avere un'interlocuzione credibile e autorevole nei confronti della crisi in atto».
Resta sullo sfondo, invece, il nuovo accordo sulla legge elettorale che ieri alla Camera sembra aver tenuto alla prova dell'Aula. «Forza Italia ha accettato di cambiare ancora una volta il testo della legge elettorale – spiega Giovanni Toti – per dimostrare quanto crediamo nel percorso di riforme. Adesso, però, ci aspettiamo dal Pd che la legge vada avanti e venga approvata al più presto e che si inizi a parlare dei problemi reali del Paese».

Insomma, aggiunge il consigliere politico di Berlusconi e prossimo capolista alle Europee di fine maggio, «speriamo che Renzi stia un po' a Palazzo Chigi e che faccia le riforme necessarie che servono agli italiani come lavoro ed economia. Se questo avverrà, allora ci siamo. Speriamo quindi che il percorso sia questo».

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