Bersani fa il filo ai gay

Mario Monti afferma che stiamo per uscire dal tunnel. Non è la prima volta che lo dice, sbagliando. Ma ora facciamo finta di credergli: non possiamo negargli di parlare in buona fede. Vorremmo però avvertirlo che i tunnel sono come le ciliegie: uno tira l'altro. La crisi in atto ci ha abituati: dopo un bagliore, si sprofonda nuovamente nel buio. È già successo, succederà ancora.
Non lo rimarchiamo per menare gramo, ma perché, come tutti, disponiamo di informazioni tali da consentire previsioni funeste. D'accordo, Angela Merkel negli ultimi giorni è parsa meno rigida del solito e ha dato l'impressione di voler dare una mano ai Paesi mediterranei, notoriamente pieni di debiti e inabili a fare ciò che la Germania ha provveduto a fare dieci anni fa: ridurre al minimo la spesa pubblica e, soprattutto, abolire gli sprechi e contenere il welfare, proporzionandolo alle risorse disponibili. Ma è da ingenui illudersi che la cancelliera sia all'improvviso diventata generosa con gli sfigati quali siamo noi latini e greci, cioè terroni.
La signora non è cattiva né stupida. Sa che l'euro è uno strumento importante e sarebbe utile per gettare le basi del Quarto Reich, e quindi meriterebbe un salvataggio; ma sa anche che, tra poco di più di un anno, i tedeschi si recheranno alle urne e non la rivoterebbero qualora ammorbidisse la linea dura fin qui adottata. Occorre considerare che l'opinione pubblica tognina è nettamente contraria all'idea di sborsare denaro (attraverso il fisco) allo scopo di finanziare Grecia, Spagna, Portogallo e Italia sottoscrivendone i titoli di Stato.
Il 57 per cento (...)

(...) dei teutoni (stando ai sondaggi) è persuaso che sia folle dare anche solo un centesimo a chi non fornisca garanzie e si sottragga a rigorosi controlli finanziari. Impossibile dare torto a chi la pensi in questo modo. Impossibile, soprattutto, che la Merkel - bisognosa di consensi per non perdere la cadrega - non assecondi gli umori dei propri connazionali. Di conseguenza, Monti si metta il cuore in pace. Dalla Germania non si aspetti l'ossigeno di cui necessita per tirare a campare. Non è escluso che domani l'Europa per calmare le acque faccia qualche piccola concessione e autorizzi la Bce a elargire una mancia ai Paesi mediterranei, massì qualche spicciolo pioverà. E poi?
Dopo aver riscosso e sperperato l'obolo, saremo da capo, perché la nostra economia non è attrezzata per invertire la tendenza negativa e la Ue, nel frattempo, non sarà in grado di colmare le proprie lacune strutturali, quindi l'euro continuerà a essere una moneta fasulla, rappresentativa di una comunità che non ha nulla in comune, tranne appunto la valuta imposta dall'alto e mai accettata completamente da chi la usa.
In sostanza, il patatrac non è scongiurato, ma soltanto rinviato a data da destinarsi. È stupefacente che né i professori né gli allievi né i cittadini si rassegnino alla più evidente delle realtà.


Prima o poi saranno costretti a farlo e a predisporsi al ritorno alla liretta.
Brutta, sporca e cattiva, ma l'unica che ci obbligherà a fare i conti con la nostra storia, i nostri errori e le nostre potenzialità di gente che nel peggio è capace di dare il meglio di sé.

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