Umberto Bossi non ha intenzione di gettare la spugna. Costretto alle dimissioni da segretario della Lega Nord, il Senatùr è tornato ad arringare i suoi al Congresso della Lega Lombarda. "Vietato andare in pensione per chi ha dimostrato capacità: così starò qui io, a lavorare", ha ribadito rivolgendosi in particolare al segretario uscente Giancarlo Giorgetti e lanciando un messaggio anche a Roberto Maroni.
Bossi ha aperto il suo intervento proprio parlando di Bobo: "Quel che ha detto Maroni mi è piaciuto. Li ho allevati bene. Anche Maroni è una mia creatura". Poi il Senatùr ha accusato "il centralismo romano" di mandargli i magistrati: "Penso che sono cose organizzate", ha detto parlando dello scandalo che ha coinvolto il Carroccio, "Non si può combattere uno Stato e pensare che ti mette i tappeti rossi. Dopo un pò reagisce e ti manda i magistrati. Quello che non possono toglierci è la nostra voglia di libertà. Se è salva quella è salvo tutto". Il Senatùr quindi incita i suoi: "Possiamo perdere dei voti a volte, ma i voti non sono indispensabili. Per noi è importante che vada avanti la libertà della Padania. Contro i colonialisti dobbiamo essere cattivi, decisi".
Il Congresso oggi ha anche scelto il nuovo segretario della Lega in Lombardia. Con 403 voti su 544 è Matteo Salvini che batte così Cesarino Monti.
"La Lega è la Lega di Maroni e la Lega di Bossi ma soprattutto è la Lega dei suoi splendidi militanti lombardi", ha detto l'europarlamentare nel suo primo intervento da segretario, "Abbiamo tanto da lavorare per dare risposte concrete ai 10 milioni di lombardi che si aspetanno tanto dalla Lega e che ogni tanto abbiamo deluso. Qualunque lombardo abbia voglia di fare venga da noi, lo aspettiamo e troverà nella Lega un punto di riferimento. Abbiamo riconosciuto gli errori ora abbiamo voglia di lavorare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.