Il decreto anti-crisi del governo è stato preceduto da un summit al ministero dellEconomia, che si è tenuto ieri mattina, al pari di una «cabina di regia» per preparare lemergenza. Giulio Tremonti ha invitato, insieme con il suo direttore generale Vittorio Grilli, lomologo di Bankitalia Fabrizio Saccomanni, e il direttore centrale per la vigilanza Anna Maria Tarantola, anche i rappresentanti di banche e imprese: il presidente dellAbi Corrado Faissola e quello della Confindustria, Emma Marcegaglia. E tra le banche cè stato anche linvitato speciale: Mediobanca. Tremonti ha personalmente voluto che allincontro partecipasse il presidente Cesare Geronzi, che ha portato con sé lamministratore delegato Alberto Nagel. A conferma della centralità del ruolo di Mediobanca nel sistema del credito nazionale. Al termine del summit, durato unora, Tremonti si è confrontato direttamente con il governatore di Bankitalia Mario Draghi, per preparare il decreto.
Faissola e Marcegaglia hanno riportato le preoccupazioni dei loro associati. Per le banche si tratta di attenzioni da riservare alle debolezze patrimoniali di alcuni istituti. Con provvedimenti che non dovrebbero riguardare interventi a pioggia, di stampo inglese, ma essere mirati su richiesta delle banche stesse. Marcegaglia ha invece ribadito le preoccupazioni che gli imprenditori manifestano già da luglio e che Confindustria intende affrontare con le banche nellincontro fissato da tempo per la prossima settimana: le sofferenze delle aziende per la rarefazione del credito.
La presenza di Mediobanca, come detto, è risultata la conferma del forte peso che la banca daffari milanese e il suo presidente si trovano a svolgere nel Paese. Tremonti ha voluto Geronzi e Nagel proprio per avere un quadro, anche tecnico, della situazione dei rapporti tra imprese e finanza. Mediobanca avrebbe sottolineato che il nodo è quello della liquidità, affinché le misure del governo provvedano proprio ad urgenze su questo aspetto.
La bufera finanziaria
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