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"C'è un viavai di persone". L'assurda teoria del Pd sulla casa di La Russa

Sinistra senza più freni. Ne sparano una al giorno. L'ultima è di Benifei, capodelegazione dem al Parlamento Ue. Ecco cosa è andato a dire in tv

"C'è un viavai di persone". L'assurda teoria del Pd sulla casa di La Russa

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"C'è un viavai di persone". L'assurda teoria del Pd sulla casa di La Russa

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Non bastava la gogna mediatica imbastita dai giustizialisti forcaioli che non aspettavano altro per cavalcare la prima onda e scaraventarsi contro il governo di centrodestra. Il che sarebbe stato già di per sé politicamente vergognoso: approfittare del caso che vede coinvolto il figlio di Ignazio La Russa accusato di presunto stupro (vicenda ancora tutta da chiarire) per pugnalare l'esecutivo la dice lunga sul modus operandi delle opposizioni. Ora, per mantenere alto lo scontro, la sinistra continua a spararne a raffica. In prima linea troviamo, come al solito, il Partito democratico che - evidentemente mai pago di questo sciacallaggio mediatico - riesce addirittura a spingersi oltre andando a criticare le abitudini in casa del presidente del Senato. Un'assurdità che, ad ascoltarla, lascia basiti.

Ma andiamo con ordine. A partorire l'ultimo assurdo teorema non è stato un militante locale di ultimo piano o un semplice sostenitore di Elly Schlein. La folle teoria è stata, infatti, sostenuta da Brando Benifei. Che appunto (è bene ribadirlo) non è affatto l'ultimo arrivato o un passante che si ferma al bar a spararla grossa con gli amici. Nel corso dell'ultima puntata di Zona Bianca il capodelegazione del Partito democratico al Parlamento europeo è intervenuto ai microfoni della trasmissione in onda su Rete 4 e si è reso protagonista di un'uscita che ha innescato sconcerto tra gli ospiti presenti in studio.

Benifei ha esordito sottolineando che sarà la magistratura a fare il suo corso e a occuparsi di definire i dettagli di un episodio su cui bisogna ancora porre i riflettori per sancire le esatte dinamiche. Ma subito dopo non è riuscito a trattenersi e ha "sganciato" un ragionamento che anche senza ulteriori commenti dà la misura della propria assurdità: "A me colpisce che nella casa del presidente del Senato ci sia un viavai di persone. Un DJ, un amico, la ragazza... Credo che ci vorrebbe più prudenza e più serietà".

Siete accigliati? E, invece, avete letto bene: adesso il problema sarebbe l'eccessiva ospitalità, l'eccessivo viavai. In sostanza andrebbero ridotte le visite a casa di La Russa? E per quale motivo? Lo ha spiegato lo stesso Benifei fornendo un punto di vista assai curioso: il presidente del Senato di fatto è il successore del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in caso di impedimento. E poi ha rincarato la dose: "Mi colpisce la facilità con cui ci sono queste persone in questa casa".

È il caso di dirlo: con tutto ciò il Partito democratico ha raggiunto vette ancora inesplorate. Forse un teorema del genere poteva essere partorito solamente in un sogno. Invece Benifei senza pensarci due volte ha pronunciato queste frasi davanti le telecamere. Indubbiamente va apprezzato il coraggio di metterci la faccia nell'esternare una riflessione di questo tipo. Oppure era incosciente di quanto stava per affermare? Non a caso il conduttore Giuseppe Brindisi ha allargato le braccia e non sono passate inosservate le espressioni divertite e allo stesso tempo attonite di alcuni presenti in studio.

Il capodelegazione del Partito democratico l'ha sparata davvero grossa, ancor più del solito. Un presidente del Senato dovrebbe ridurre il numero di ingressi in casa propria perché è la seconda carica dello Stato e da un momento all'altro potrebbe essere chiamato a sostituire il presidente della Repubblica? L'ossessione della sinistra per la casa altrui si ripete: gli immobili finiscono puntualmente nel mirino non solo dal punto di vista economico, ma adesso anche per quanto riguarda l'ospitalità.

Una storia tragicomica.

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