Cade un altro muro. L'Unesco: «Fate qualcosa o viene giù tutto»Oggi vertice da Franceschini

PompeiPompei continua a crollare. Ieri si è sbriciolato un muro alto due metri di una bottega chiusa ai visitatori situata in una zona non scavata in via Nola. La colpa è stata data da qualche esperto alla pioggia battente dei giorni scorsi ma la realtà è ben diversa e la conoscono tutti. Anche chi dovrebbe fare qualcosa e non lo fa. Pompei è abbandonata a se stessa e sta crollando poco per volta. Se ne è accorto anche il presidente della Commissione nazionale italiana per l'Unesco Giovanni Puglisi che ha speso dure parole contro l'abbandono di uno dei siti più visitati al mondo: «Occorre un piano di interventi straordinario che metta in sicurezza l'intera area perchè se questi terreni non hanno un drenaggio forte delle acque piovane è chiaro che Pompei è destinata a crollare per intero». Puglisi ha poi rivolto un appello al Ministro per i Beni culturali, Franceschini: «Mi auguro che il ministro Franceschini riesca ad ottenere un intervento straordinario. Dichiarare rammarico e amarezza non serve a nulla, sono cose che sappiamo, si potrebbe istituire la rubrica “Pompei“ sui quotidiani e ogni giorno la riempiremmo con le ultime notizie». Due giorni prima si erano verificata una caduta di pietre dalla spalletta del quarto arcone sottostante il tempio di Venere. Ma, ogni anno i crolli sono a decine. Finora solo un ministro ha pagato, a seguito di una velenosa campagna del centrosinistra: Sandro Bondi.

I crolli sono continuati ma nella quasi indifferenza. Oggi, intanto si terrà presso il Ministero una riunione operativa presieduta dal Ministro Franceschini. Si farà il punto della situazione e si cercherà di capire le cause degli ultimi crolli.

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