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Carne sintetica, ok al divieto: "Protetto made in Italy"

Il ddl presentato dal ministro Lollobrigida è passato con 159 voti a favore e 53 contrari. FdI: "Governo difende gli interessi nazionali". Critiche le associazioni animaliste e l'opposizione

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La Camera ha dato il via libera definitivo al divieto di produrre e vendere in Italia carne coltivata, creata tramite cellule staminali allevate in laboratorio. Il disegno di legge presentato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è stato approvato con 159 voti a favore (coalizione di maggioranza), 53 contrari (M5S e Alleanza verdi e sinistra) e 34 astenuti (Partito democratico). Non sarà più possibile, dunque, la produzione e l’immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o tessuti derivanti da animali vertebrati. Sarà inoltre vietata la denominazione di “carne” per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali.

L’Italia è il primo Paese europeo ad adottare un provvedimento del genere, diventando “un modello” secondo il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusto Montaruli. “Tutela degli alimenti genuini, della salute delle persone e della filiera prevalgono su logiche di mercato, che non potendo vantare le nostre eccellenze avrebbero preferito una gara a ribasso sacrificando la qualità”, ha affermato il deputato, sottolineando che il governo Meloni ha difeso gli interessi nazionali garantendo “la sicurezza alimentare e l'unicità del prodotto italiano che il mondo ci invidia”.

A festeggiare il disco verde anche Coldiretti, raccolta in un sit-in organizzato sotto il porticato della galleria Colonna a due passi da Palazzo Chigi. “Per fermare i cibi costruiti in laboratorio nei bioreattori, la battaglia si sposta in Europa dove l’Italia, che è leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche di tutela della salute dei cittadini”, ha commentato il presidente dell’associazione Ettore Prandini, che ha anche ricordato come il nostro Paese abbia già avuto un ruolo di pioniere nell’adozione di norme nazionali per l’obbligo di etichettature di origine degli alimenti. Una posizione, questa, verso cui si sta allineando anche il resto dell’Unione europea, “con il superamento di dubbi e contestazioni, a livello nazionale e comunitario, che fanno ormai parte del passato”. Il presidente di Coldiretti ha anche ribadito l’importanza della preservazione del Made in Italy e della dieta mediterranea, classificata come la migliore al mondo nel 2023 dalla rivista Us News and World Report.

Molto critiche, invece, l’opposizione e le associazioni animaliste. “Ho votato no al provvedimento ideologico della destra sulla carne coltivata, contro le scelte europee e contro la scienza”, ha commentato il deputato del Pd Enzo Amendola. “La ricerca non si ferma di fronte al sovranismo, perché abbiamo il dovere di immaginare soluzioni sostenibili per nutrire un pianeta sempre più popolato”. Per l’Enpa (Ente nazionale protezioni animali) l’approvazione del ddl “esprime un'ideologia e una visione oscurantista che noi abbiamo più volte denunciato in altri ambiti dell'azione di governo”.

Lapidaria anche l’associazione Essere animali, secondo cui il provvedimento impedirà “lo sviluppo di aziende italiane in un settore potenzialmente in grande crescita”.

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