S i chiama Napoleone ed è uno dei pochissimi cani al mondo che può donare il suo sangue ad altri cani malati o in pericolo di vita. Un nome una garanzia per il meticcio che vive Casazza, piccolo centro in provincia di Bergamo, e che ha già salvato la vita - o almeno alleviato le pene - a molti amici a quattro zampe: l'ultima volta è stato proprio poche ore fa.
«Dalla clinica ci telefonano senza preavviso, può accadere una volta ogni tre mesi - spiega Nicole Scudeletti, l'architetto di 35 anni che fa da «mamma» a Napoleone - e noi dobbiamo sempre essere pronti, anche in piena notte. Il sangue degli animali, infatti, non può essere conservato e quindi la trasfusione deve essere fatta immediatamente, da animale a animale». Questo cagnolone nero dagli occhi dolci è iscritto, come tutta la sua famiglia umana, all'Avis di Bergamo dopo aver eseguito numerosi esami che ne hanno cerificato l'idoneità fisica e psichica, dato che a farsi infilare un ago nella zampa e stare fermo per diversi minuti non è certo piacevole.
Napo - come lo chiamano affettuosamente in casa Scudeletti - non solo ha dimostrato di essere in piena salute ma anche di poter essere un «donatore universale», ossia grazie al suo gruppo sanguigno estremamente raro, il Dea 1.1, può dare il suo sangue a tutti i cani, anche a quelli con un gruppo diverso dal suo. Un po' come lo Zero negativo per noi umani. «Siamo molto orgogliosi del nostro Napo - spiega sorridente Nicole -. Quando si corica accanto a un cane sofferente si mette a piangere e non smette fino a quando il veterinario non finisce la trasfusione di sangue: è come se lo sapesse, come se Napoleone capisse che vicino a sé ha un cagnolino che soffre e che solo donandogli un po' del suo sangue può tentare di salvargli la vita. Poi, prima di andar via, docilmente si avvicina al cane sofferente, gli lecca il muso come per salutarlo e solo dopo esce dalla stanza soddisfatto e contento».
Per agevolare la trasfusione e non causargli assolutamente dolore o stress, prima di iniziare tutta l'operazione, il dottore somministra a Napoleone un blando sedativo che lo rende più tranquillo, anche se resta completamente vigile: considerando che è iscritto all'Avis da tre anni, ha già aiutato a guarire almeno una decina di cani. Un destino segnato quello di Napoleone, salvato cinque anni fa dal canile da Fabio, il compagno di Nicole, che lo ha trovato per strada, abbandonato ed impaurito e dopo le autorizzazioni e tutti i controlli di rito, lo ha portato a casa. «In realtà - ricorda Nicole - è lui che ha trovato noi: da tempo pensavamo di prendere un cagnolino ma non ci decidevamo mai e quando l'ho visto ho pensato di dargli un nome così importante in ricordo di una favola che mi raccontavano da bambina. Un cane aveva salvato la vita a Napoleone, lo nominò attendente e impose di onorare al meglio tutti i meticci».
Oltre ad essere un donatore di sangue, il meticcio bergamasco possiede anche il patentino per cani da salvataggio in acqua e quindi è, a tutti gli effetti, un bagnino. «Faccio parte del Sics, la scuola italiana cani da salvataggio di Milano - conclude Nicole - e qualche anno fa ho iscritto anche Napo che è diventato bravissimo.
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