«Il cane? Visite in carcere come un parente» Il direttore dà il permesso a un detenuto

«Il cane? Visite in carcere come un parente» Il direttore dà il permesso a un detenuto

Per la Festa della famiglia in carcere, in programma da lunedì a sabato prossimo, un detenuto riceverà la visita del proprio cane. la notizia, anticipata on line dall'edizione locale di Repubblica, è confermata dalla direttrice del penitenziario della Dozza, Ione Toccafondi.
Il recluso, che si trova in un reparto di alta sicurezza, ha presentato la richiesta e la dirigenza, in via eccezionale, ha dato risposta positiva. «Ci siamo sentiti di accoglierla - ha detto Toccafondi - perchè ci è sembrata accettabile e valida». Per la prima volta nel capoluogo emiliano, le porte del carcere si apriranno dunque ad un animale da compagnia. Durante la festa, i detenuti riceveranno in locali diversi dal consueto parlatorio, i propri familiari, con la possibilità di far giocare i bambini. «È un momento dedicato agli affetti, e un cane è un affetto», prosegue la direttrice. L'animale sarà portato all'interno dalla compagna dell'uomo.
Non è la prima volta che si concede simile permesso.

Tra i casi più noti quello del boxer Lola che nel 2008 ha potuto riabbracciare il suo proprietario, nel carcere di Livorno, dopo mesi in cui l'animale, a causa della detenzione dell'uomo e dunque della sua assenza da casa, non mangiava più e a detta del veterinario era depresso.

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