Da una parte il dolore di un padre che sembra dire: «Per me Ylenia è ormai morta». Dall'altra parte il dolore di una madre che sembra dire: «Per me Ylenia rimarrà sempre viva». In mezzo il tormento di due genitori che si nutrono di «voci di dentro» solo apparentemente contrapposte. Ma le parole di Al Bano e Romina, in realtà, sono le due facce di uno stesso amore.
Per entrambi Ylenia è un nome che getta sale su una ferite mai rimarginata: una figlia sparita senza spiegazioni. Solo chi ci è passato può capire, o almeno provare a capire. Tutti gli altri farebbero meglio a non giudicare, meglio ancora se stessero zitti. Anche per questo motivo - quando Romina si limita gentilmente a rispondere: «Morte presunta? Per me Ylenia rimarrà sempre viva» - non è giusto insistere oltre. Romina ha il carattere di una donna «tosta», presumibilmente l'iniziativa del suo ex marito non l'è andata a genio. «Dichiarazione di morte presunta» non è una formula che può piacere a una mamma che non ha mai smesso (e non smetterà mai) di cercare quella figlia missing da 18 anni. Un periodo punteggiato dallo stillicidio di supposizioni e piste fasulle. Tra tanta spazzatura, l'unica certezza: la scomparsa di Ylenia a New Orleans il 31 dicembre 1994.
Al Bano ha sofferto, atteso, sperato fino allo stremo. Ma ora ha presentato al Tribunale di Brindisi istanza per la dichiarazione di morte presunta di Ylenia: «Non avrei mai voluto farlo. Mi hanno convinto ragioni tecniche».
«Ignoro queste ragioni tecniche - replica Romina -. Non sono stata consultata e non condivido l'istanza». Il giorno in cui Ylenia fu risucchiata nel buco nero di New Orleans aveva 25 anni, oggi ne avrebbe 43: troppi per pensare che possa improvvisamente riapparire; troppo pochi per escludere che non possa mai più riapparire. Intanto l'atto con cui Al Bano punta a una sentenza che riconosca il decesso di Ylenia (anche in mancanza della prova della sua morte), è destinato ad aprire l'ennesima crepa nel difficile rapporto con Romina Power. Una separazione problematica dove non sono mancati i colpi bassi: lei che accusa lui di essere un «violento», lui che ribatte con accuse «stupefacenti».
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