Capo islamico a bordo. "Moschee mobilitate". E i Giovani palestinesi ora soffiano sul fuoco

Il leader sulla Flotilla, l’Ucoii: "Preoccupati perla sua sorte". Piccardo difende Hamas. L’imam liberale: "Sono ambigui"

Capo islamico a bordo. "Moschee mobilitate". E i Giovani palestinesi ora soffiano sul fuoco
00:00 00:00

Moschee in stato di agitazione, Giovani musulmani mobilitati, manifestazioni e preghiere.

I centri islamici italiani partecipano alla protesta per la «Flotilla», fermata da Israele in acque internazionali. Una adesione particolarmente sentita, per ragioni politico-religiose, le stesse che hanno indotto anche il presidente dell'Unione delle comunità islamiche italiane, Yassine Lafram, a salire su una delle imbarcazioni della missione, «Karma», partita dal porto di Augusta l'11 settembre. L'Ucoii parla di equipaggi presi «in ostaggio», riferisce di aver «perso ogni contatto con il suo presidente» e di temere «fortemente» per la sua «incolumità». In serata, poi, l'Unione esprime ulteriore «profonda preoccupazione per la sorte di Lafram» e chiede al ministero una conferma ufficiale sulla sua presenza nelle liste ufficiali in mano alla Farnesina.

L'Ucoii chiede di tutelare il suo presidente e chiede «che il Governo intervenga a tutti i livelli per liberare e tutelare la vita di tutti i componenti della missione umanitaria», invitando «le comunità e le donne e gli uomini di buona volontà a far sentire la propria voce, in modo pacifico, partecipando alle iniziative che chiedono la liberazione dei componenti della Flotilla e la fine del genocidio in corso a Gaza».

Intanto pubblica una sorta di preghiera per la «Flotilla» l'ex coordinatore delle moschee milanesi Davide Piccardo, dichiarato sostenitore di quella che chiama «resistenza palestinese». È lo stesso che il 20 ottobre 2023 aveva condotto una surreale «intervista» a un esponente in vista di Hamas, Basem Naim, trasformandola in un comizio infarcito di proclami e bugie sullo Stato ebraico. E il padre, Hamza Piccardo, già leader Ucoii, condivide un lungo intervento per spiegare che «Hamas non è un gruppo terroristico», che «è un'idea di resistenza e di liberazione nazionale che, con pragmatismo, è capace di fare un passo indietro qualora la situazione sul campo lo richieda» e che «nella sua ottica, che è l'ottica di persone competenti ed intelligenti, il bene supremo è quello della libertà del popolo palestinese».

Comprensibile che metta in guardia dalla narrazione Ucoii un imam come Hassan Chalgoumi, presidente della Conferenza degli imam di Francia, noto per essere moderato, inviso ai Fratelli musulmani e amico degli ebrei. Per l'imam di Drancy, la nota dell'Ucoii «illustra la strategia classica» di quelle che l'imam chiama «queste reti»: «Un discorso a doppio registro, che combina la retorica umanitaria e di pace con un chiaro obiettivo politico». «Comprendiamo così la convergenza tra l'estrema sinistra italiana e le correnti islamiche, che spesso utilizzano le reti della sinistra radicale per trasmettere la loro narrativa anti-israeliana e anti-occidentale», avverte.

Nel frattempo un'organizzazione come i «Giovani palestinesi d'Italia»,

sigla laica formata da molti giovani immigrati di «seconda generazione», preparandosi a sciopero e manifestazione nazionale, si è allineata alle frange più oltranziste della protesta: «Blocchiamo tutto per la Palestina».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica