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Cara Murgia, e se un uomo avesse chiamato lei "bastarda"?

Michela Murgia vuole spiegare al presidente Meloni perché ha sbagliato a querelare Saviano

Cara Murgia, e se un uomo avesse chiamato lei "bastarda"?

Ieri il presidente Meloni ha annunciato che non ritirerà la querela a Roberto Saviano imputato perché l’ha chiamata “bastarda”. E quindi oggi Michela Murgia, la paladina del femminismo radical chic, bacchetta dalla prima pagina della Stampa “Cara Meloni, le spiego perché su Saviano continua a sbagliare”. Che gia questa cosa del voler continuare a spiegare al presidente del Consiglio perché continua a sbagliare, ha stancato.

Loro che sono sempre dalla parte giusta del mondo, a sinistra, e hanno la presunzione di spiegare agli altri perché sbagliano. Mentre loro, ovviamente, non sbagliano mai.

“Io ho presentato la querela quando ero capo dell’opposizione - ha detto Giorgia Meloni - L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una “bastarda”. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto”.

Ma per Michela Murgia chiamare “bastarda” Meloni è cultura. Cara Murgia ci risponda a questa domanda: e se invece un maschio avesse chiamato lei, o la Boldrini, "bastarda", che avrebbero detto? Su questo Murgia ci ha scritto addirittura un libro: “stai zitta”. nel quale espone la teoria che persino mettere l’articolo determinativo “la” davanti al cognome “Murgia” diventi sessismo.

Così Murgia spiega al presidente Meloni perché sbaglia, e tira in ballo anche Salvini: “Dire ladra a me per odio personale è diffamazione, ma dare del ladro al capo di un partito che ha disperso 49 milioni di soldi pubblici è critica politica, anche se lui personalmente non ha rubato niente”. E ancora: "Si può non avere la colpa personale di un fatto e averne al contempo la piena responsabilità politica, perché si è generato il clima in cui quel fatto si è verificato”.

Quindi Murgia e Saviano sarebbero responsabili dei manichini del presidente Meloni appeso a testa in giù? E quando sono i parlamentari di sinistra, a sporgere querela ai giornalisti di destra, perché Murgia e Saviano non dicono niente? È come gli insulti: diventa sessismo solo quando colpisce loro.

Ci permettiamo di spiegare noi una cosa che sbaglia la Murgia: a fine del suo spiegone chiama il presidente Meloni “la capa dell’opposizione”. Cara Murgia, anche se è femmina, si dice capo.

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