Carabiniere ottiene un prestito e si dà alla macchia per amore

Il sospetto è che abbia abbandonato la Benemerita per amore della bona-merita. Insomma, che abbia lasciato l’Arma dei carabinieri per un’avvenente signorina con ben altre armi in dotazione. Sta di fatto che un maresciallo ha deciso di dimettersi ed è scomparso dalla caserma, portando con sé il denaro ottenuto in prestito da banca e Poste. A rimanerci male sono stati i suoi colleghi, ma - soprattutto - la moglie e i due figli.
L’episodio è avvenuto nel febbraio scorso, ma la notizia si è appresa solo ieri grazie a un articolo pubblicato in prima pagina dal Quotidiano della Calabria. Risultato: a Marina di Gioiosa Jonica, nel Reggino, dove l’ex comandante della stazione dei carabinieri prestava servizio, ora non si parla d’altro.
Il sottufficiale, sposato e originario della provincia di Brescia, era giunto nella Locride nel 1996. Uno stato di servizio, il suo, ineccepibile; il prototipo del carabiniere da fiction televisiva, vedi Maresciallo Rocca. Sprezzante del pericolo, tanto che alla fine degli anni novanta, mentre era in servizio alla stazione di Roccella Jonica, alcuni sconosciuti gli distrussero l’automobile con una bomba. Il militare fu poi trasferito e da meno di un anno era a Marina di Gioiosa Jonica.
Poi l’insospettabile «scelta di vita». Il sottufficiale ottiene dei prestiti dalle Poste e da un istituto di credito e a febbraio, prima di partire per un periodo di ferie, lascia nel suo ufficio una lettera di dimissioni dall’Arma dei carabinieri, il suo distintivo e la pistola di ordinanza.
Roba da far rivoltare nella tomba il maresciallo Antonio Carotenuto (Vittorio De Sica) che per la bella bersagliera (Gina Lollobrigida) aveva sì perso la testa, ma per lei - come ben spiega Comencini nel film «Pane, amore e fantasia» - non avrebbe mai abbandonato la Benemerita. Ma a Marina di Gioiosa Jonica le cose sono andate diversamente. «La vicenda - spiegano gli amanti del gossip reggiocalabrese - ha avuto, inizialmente, un che di misterioso, con un riserbo massimo; piano piano, poi, ha as- sunto contorni più definiti». E allora disegniamoli questi contorni»: invaghitosi di una avvenente ragazza, il nostro maresciallo (dall’aspetto piacente e potenziato dal fascino della divisa) ha pianificato meticolosamente la costruzione di una nuova vita in America del Sud. Altro che Marina di Gioiosa Jonica. Una cosa è certa. Non si è trattato di una decisione avventata, assunta da sera a mattina, bensì di uno «strappo» attentamente ponderato. Nelle settimane precedenti alla fuga, infatti, il maresciallo aveva richiesto (e ottenuto) un prestito presso il locale ufficio postale, pari a circa 70mila euro. Di fughe d'amore le cronache rosa sono piene zeppe e non ci si stupisce più di tanto. Ma in una cittadina di provincia come Marina di Gioiosa Jonica la cosa non poteva passare inosservata, anche per il ruolo svolto dal protagonista. E così l’insolita liaison qui è diventata l’argomento numero uno dell’estate: il «dibattito», aperto al bar, è proseguito in spiaggia arricchendosi di particolari legati all'identità della donna che ha sfasciato una famiglia e spezzato una fulgida carriera. Una femme fatale che in molti giurano di aver individuato in una trentenne dalle curve molto pericolose e di origine non propriamente indigena.
Intanto a Gioiosa Jonica è arrivato un nuovo comandante super affidabile, anche in tema di affari sentimentali.

Quanto alla presunta love story del suo predecessore, i vertici dell’Arma - poco romanticamente - smentiscono con prosa burocratica: «Dagli accertamenti compiuti è emerso che il sottufficiale si trova in Sudamerica, ma il motivo delle dimissioni non è riconducibile a vicende sentimentali».
Nei secoli fedele. O quasi.

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