Carola Rackete tra le "madri della patria". Bufera sulla sinistra toscana

L'ex capitana della Sea Watch sarà ospite di un festival fiorentino dedicato quest'anno alle "madri della patria" e patrocinato da Comune e Regione. Centrodestra all'attacco: "Rackete non gradita"

Carola Rackete tra le "madri della patria". Bufera sulla sinistra toscana
00:00 00:00

Tra le "madri della patria" celebrate a Firenze ci sarà anche lei, Carola Rackete, l'ex capitana della Sea Watch 3 che sfidò Matteo Salvini e i suoi decreti sicurezza. L'attivista tedesca sarà infatti tra gli ospiti di un'iniziativa che si terrà nel capoluogo toscato dal 24 al 26 novembre prossimi, quest'anno dedicata alle donne impegnate "nei processi di pace, contro ogni violenza". Il festival in questione, diretto dall'ex conduttrice tv Serena Dandini, avrà il patrocinio della Regione guidata dal governatore Pd Eugenio Giani e la co-promozione del Comune, dettaglio che ha trasformato la presenza della Rackete in un vero e proprio caso politico.

Oltre a contestare l'opportunità dell'invito all'attivista pro-migranti, il centrodestra toscano ha infatti rinfacciato quell'ospitata alle istituzioni regionali e comuniali a guida dem. "Carola Rackete, nota capitana della Sea Watch, probabilmente, approfitterà dell'occasione fiorentina per farsi pubblicità gratuita in vista di una probabile sua candidatura alle elezioni europee", ha lamentato ad esempio Elena Meini, capogruppo della Lega nel consiglio regionale. E ancora: "Quello che ci ha colpito è come la manifestazione, patrocinata anche dalla Regione Toscana, sia dedicata alle 'Madri della Patria' e ci chiediamo quale lustro abbia dato la predetta attivista alla sua Nazione". Secondo il partito salviniano, infatti, l'invito oggetto di polemiche "sembra davvero fatto ad hoc per dare massima visibilità alla stessa Rackete, ora in rampa di lancio per un posto a Bruxelles".

Rackete infatti è in predicato per una candidatura alle prossime europee, nonostante le frizioni create dal suo nome anche all'interno della stessa sinistra tedesca. Nel partito partito ultraprogressista Die Linke, che dovrebbe inserire la giovane nelle proprie liste, qualcuno aveva infatti criticato l'ex capitana della Sea Watch, definendo la sua presenza "uno spavento per gli elettori e un regalo per l'ultra-destra dell'Afd". In Italia, invece, un invito lo si rimedia sempre e così Carola è apparsa nel ricco parterre degli invitati al festival fiorentino.

Sempre in riferimento al tema scelto per la kermesse e al patrocinio istituzionale, il capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano, Fracesco Torselli, ha manifestato il proprio disappunto. "Di quale Patria, governatore Giani, sarebbe madre Carola Rakete? Di quella in cui giovani milionari annoiati si inventano eroi trasgredendo le leggi di stati sovrani in giro per il mondo? Se questa è la Patria di chi governa oggi in Toscana, non è certo la nostra! Troviamo gravissimo che istituzioni pubbliche come la Regione Toscana e il Comune di Firenze diano il loro patrocinio a delle iniziative che danno voce e notorietà - forse a fini elettorali, visto che la Rackete sembrerebbe intenzionata a candidarsi alle prossime elezioni europee - a soggetti come questa", ha attaccato l'esponente politico, annunciando un'interrogazione urgente al governatore Giani per sapere se fosse a conoscenza dell'intervento "di Rackete e altre attiviste immigrazioniste all'iniziativa patrocinata dalla Regione Toscana".

Dal consiglio comunale di Firenze, i capigruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e della Lega Federico Bussolin, hanno ribadito la medesima posizione critica espressa dai colleghi di partito in regione.

"Fratelli d’Italia ci tiene a precisare che la Rackete non è persona gradita a Palazzo Vecchio. Non siamo d'accordo a concedere sale comunali perché facciano da palcoscenico ad un tale personaggio", si legge in una nota.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica