Nei giorni scorsi aveva annunciato che in campagna elettorale avrebbe rilasciato interviste a giornalisti che reputa indipendenti. E così ha fatto. Gianroberto Casaleggio, da sempre restio alle comparsate su quotidiani e elevisioni, ha scelto il Fatto quotidiano per mettere in riga i suoi. In un'ampia chiacchierata, a cui il giornale di Marco Travaglio dà due pagine piene, il guru dei Cinque Stelle difede le espulsioni degli stellati "ribelli" e minaccia una nuova caccia alle streghe. "Chi non mantiene gli impegni presi - avverte - va cacciato". Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, è avvisato. Ma non è l'unico grillino a dover stare attento.
"Gli ultimi espulsi dal M5S - spiega Casaleggio al Fatto - erano imputati di un comportamento continuativo contro il movimento, facendo dichiarazioni ai giornali ogni volta che c'era una qualunque attività fatta dal movimento. E questo per sette, otto mesi consecutivi. Se tu prendi un impegno con me e non lo rispetti, io non ti voglio più vedere". Finito. "In quello noi abbiamo delle regole - incalza il guru dei Cinque Stelle - se all'interno dei gruppi ci sono posizioni diverse, si decide a maggioranza e quella decisa è la posizione del gruppo. Ma se mentre il gruppo sta discutendo, chi è in minoranza esce e dichiara ai giornali: qui non c'è democrazia e io voto come mi pare, allora così non va". Casaleggio vuole introdurre il vincolo di mandato e conferma che, come già annunciato da Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle adotterà sanzioni economiche per scoraggiare i "ribelli" che vogliono lasciare il partito. "Chi è eletto dentro il movimento deve rispondere all'elettore", ribadisce Casaleggio.
"Il passaggio alla democrazia diretta è culturale e richiede un'adesione, ma la nostra posizione è molto semplice - continua - se uno entra nel movimento sottoscrive dei patti, e li deve mantenere". Insomma, dopo essere stato eletto, a nessun grillino può passar per la testa di essere entrato in un recinto privilegiato, in un'area protetta. Nel rilasciare l'intervista al Fatto Quotidiano, Casaleggio ha bene in mente i volti di quei grillini che non seguono i diktat di Grillo e che, a suo dire, rompono il patto con gli elettori. Tra questi c'è, senza alcun dubbio, Pizzarotti. "Se io prendo l'impegno di chiudere un inceneritore - fa notare - o lo chiudo o vado a casa". Da giorni il fronte tra il sindaco di Parma e il leader del M5S è aperto e rischia di trasformarsi in una faida intestina senza precedenti. A innervosire maggiormente Casaleggio è stata, soprattutto, l'ultima visita di Pizzarotti a Milano, quando trovò il tempo per vedere il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il "ribelle" dem Pippo Civati, ma non per telefonare a lui.
All'interno del Movimento 5 Stelle c'è una forte preoccupazione sulla possibilità che il Pd di Matteo Renzi attiri i voti dell'elettorato stellato.
"Noi abbiamo dimostrato di essere coerenti - continua Casaleggio - no può magari non essere d'accordo con le nostre posizioni, ma quello che abbiamo detto è quello che abbiamo fatto, a partire dalla rinuncia ai 42 milioni di euro di finanziamento pubblico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.