TorinoIl risultato del Senato in Piemonte si è deciso sul filo di lana: la miracolosa rimonta da parte del centrodestra, del tutto imprevedibile visti i sondaggi, è svanita solo alla fine per un pugno di voti, appena 13mila (pari allo 0,63%).
Per tutta la giornata il Pdl ha sperato in un successo costruito giorno dopo giorno, grazie a una campagna elettorale giocata sul territorio, nei mercati, tra la gente, con la presenza capillare di simpatizzanti e militanti di Pdl, Lega Nord, Fratelli d'Italia, La Destra e di tutti gli altri partiti della coalizione, che infischiandosene dello scetticismo dei notisti radical chic e degli esperti dell'ultima ora, hanno creduto fino in fondo che il Piemonte non dovesse finire nelle mani di una sinistra che ormai sentiva in tasca la vittoria. Nei salotti snob della Torino bene lo sport preferito in queste ultime settimane era prevedere con quanto scarto l'allegra brigata di Bersani avrebbe affondato Berlusconi e il centrodestra. Ignorando, dalle poltrone di velluto vintage, che nelle piazze l'aria che tirava era diversa, anche se alla fine il risultato ha premiato il Pd. Anche a Torino il grande ispiratore era stato Silvio Berlusconi, che domenica scorsa aveva riempito l'Auditorium del Lingotto infondendo coraggio alle migliaia di elettori accorsi ad ascoltarlo.
Peccato, perché il lavoro costante sul territorio dei leader e dei candidati, che hanno girato in lungo e in largo stringendo mani, spiegando il programma, convincendo gli elettori che quel grande sogno iniziato nel 1994 non era destinato a finire con il pastrocchio del governo tecnico in salsa berlinese, meritava maggior fortuna.
Soddisfatti comunque il coordinatore regionale Enrico Costa, il portavoce nazionale Daniele Capezzone e il leader dei giovani Annagrazia Calabria, che ha organizzato quotidianamente, nella sede regionale di corso Vittorio Emanuele II, incontri e conferenze per sviscerare uno per uno i temi forti del messaggio berlusconiano: dal lavoro, all'abolizione dell'Imu, dalle politiche fiscali alle nuove strategie per investire nelle infrastrutture come la Tav, altra grande protagonista di questa infinita campagna elettorale. Un impegno importante, come quello profuso dalla Lega Nord e da Fratelli d'Italia, il partito fondato anche da un piemontese, Guido Crosetto.
E proprio nella Circoscrizione Piemonte 2, terra di Costa e di Crosetto, il centrodestra ha colto un netto successo. Alla fine dello scrutinio la coalizione di Berlusconi è la prima con il 32,42 per cento dei consensi. Alle sue spalle, meglio del centrosinistra è riesce a fare Beppe Grillo, che conquista il 25,85 per cento dei consensi, con la coalizione dello smacchiatore ferma al 25,77.
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