Anche nell'ultimo giorno dell'anno, il direttore de il Giornale Tommaso Cerno è stato ospite del Tg4 per commentare i principali fatti della giornata, a partire dal corteo di Askatasuna che prenderà il via alle 23 e all'arresto domiciliare di 6 minori a Torino in conseguenza di alcune delle ultime manifestazioni. "È il primo capodanno di Torino senza l’occupazione illegale di Askatasuna, che loro chiamano centro culturale ma che è un gruppo di delinquenti che occupano contro la legge un luogo che non è loro", ha spiegato Cerno, il quale si augura che "il vecchio proverbio che sgomberato a capodanno resti sgomberato tutto l’anno venga applicato". In queste ore, ha proseguito il direttore, "si preparano a confondere le molotov con i fuochi d’artificio e a mettere le forze dell’ordine e lo Stato nelle condizioni di passare questo Capodanno con i lampeggianti al posto delle luci di Natale per garantire la sicurezza i torinesi normali", ossia quelli che "non fanno di mestiere gli assalti delle piazze, non sfondano vetrine, non tirano bombe carta, non mettono passamontagna facendo finta che quella sia la democrazia".
Cerno ha ribadito la vicinanza con le forze dell'ordine "che questa notte a Capodanno dovranno passarlo con questa gente, che per la sinistra italiana sono gli angeli della democrazia del futuro: speriamo che gli italiani li vedano questi angeli della democrazia del futuro così sapranno dove cercare quelli normali". Spazio, quindi, per commentare l'indagine della procura di Genova che ha portato in carcere 9 persone accusate di essere vicine, se non alleate, con Hamas. Tra questi anche Mohammad Hannoun, presidente dell'Associazione palestinesi d'Italia. In tutto questo, Elly Schlein ha scelto il silenzio, eclissandosi sul tema e infastidendo le correnti del Partito democratico, mentre Giuseppe Conte ha aggirato il problema, senza però dare risposte. Proprio sul silenzio il direttore ha dichiarato che "ci sono dei legami imbarazzanti: lasciatemi dire che sono entusiasta che finalmente in Italia si parli di Mohammed Hannoun, della rete della cellula filo Hamas, del denaro che con la scusa dei bambini di Gaza, della musica araba, venivano invece a confluire direttamente ai militari".
I nostri quotidiani, ha proseguito il direttore de il Giornale, "sono stati i primi a raccontare di quest’uomo e della sua organizzazione da soli per mesi a chiedere alla sinistra di prendere le distanze" e oggi "Conte ha giocato sul tempo, ma non ha detto niente, cioè non ha spiegato perché i suoi parlamentari, l’onorevole Ascari l’europarlamentare Pedullà sono ritratti in più occasioni in fotografie pubbliche con Hannoun in incontri pubblici con lui avvenuti perfino nel nostro parlamento". Il Pd, invece, "ha altri suoi esponenti legati a questa associazioni che partecipano nel tempo e incontri dove raccolgono anche fondi e questa inchiesta è solo all’inizio". Per Cerno la sinistra non prende le distanze perché "ha paura di perdere i pro Pal, di perdere il fronte dove si è spinto", perché "in Italia non c’è mai stata, questa è la verità, da sinistra una linea netta fra la parola Palestina e la parola Hamas". Quindi oggi, ha aggiunto, "che di mezzo ci sono degli arresti e delle accuse molto pesanti che riguardano il terrorismo, si stanno cercando di organizzare su come venirne fuori. Ma ha ragione Emiliano, la bussola dovrebbe essere l’antisemitismo, l’Occidente, la democrazia: finora era una bussola impazzita, perché io ho visto una sinistra che ragionava all’opposto. Quindi mi auguro che nel 2026 ci sia questa chiarezza che ancora non c’è stata".
Un passaggio da parte di Tommaso Cerno è stato dedicato al caso edilizia a Milano a partire dalla lettera inviata all presidente Sergio Mattarella dai cittadini che ora si trovano senza casa e senza i soldi già versati. "Bene hanno fatto scrivere al presidente Mattarella, che è garante dello Stato, della Repubblica e della Costituzione. Io invece scriverei al sindaco Sala, pensando che il sindaco di Milano ha come problema di fine anno, trovare un’altra sede da regalare agli occupanti del Leoncavallo fortunatamente sgomberati dopo decenni".
Dover scrivere, prosegue Cerno, "al capo dello Stato per sentirsi dare una spiegazione su che fine faranno le loro case è abbastanza grave e anche simbolo di una certa strana priorità della sinistra, che è sempre in piazza per difendere chi occupa illegittimamente ma non ’ho vista in piazza a difendere chi invece dovrebbe occupare legittimamente ed è stato sbattuto fuori".