Centrodestra stabile, calano i dem: il sondaggio

Il primo partito si consolida per l'immagine della leader, i 5 Stelle per la linea pacifista

Centrodestra stabile, calano i dem: il sondaggio
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Nel momento in cui mi accingo a scrivere il commento alle informazioni del nostro sondaggio pre-elettorale sull’Italia, mi è venuto in mente quel che in proposito suggeriva Confucio che, come si sa, ha scritto il resoconto di 300 anni di storia della Cina.

Il racconto di Confucio è piuttosto noioso: i re si succedono ai re, i principi ai principi e le stagioni alle stagioni e i singoli anni sono molto simili tra di loro con l’alternarsi del caldo e del freddo, del sole e delle piogge e del fiorire di tanti prodotti nei campi.

Ciò che è capitato in questi 15 giorni non ha mutato le carte in tavola in termini pre-elettorali e gli eventi si sono un po' rattrappiti e banalizzati.

La paura della guerra è lievemente cresciuta, ma non di tanto, e la litigiosità tra destra e sinistra non è cambiata anche se, forse, per eventi sportivi inseritisi è con qualche tonalità diminuita.

Più in dettaglio: in termini di immagine i partiti che si sono rafforzati sono Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle.

Il primo partito si è rafforzato per il consolidamento dell’immagine del suo leader, Giorgia Meloni, il cui gradimento personale sale rispetto all’immagine precedente.

Il secondo penserei che abbia guadagnato qualcosa in funzione del suo netto schierarsi per il pacifismo che, in questo istante, suona per molti italiani affascinante quasi come per Ulisse le sirene.

In ogni caso, non esiste una precisa tendenza sul mercato politico, salvo forse una maggiore presenza psicologica della destra in quanto parte al potere.

Il breve periodo intercorso tra le due ricerche vieta il pensare a dei trend. Si tratta, più che altro, di oscillazioni dovute a scambi tra le varie parti politiche che sono fondamentalmente a somma zero.

Questo vale, in particolare, per i due partiti «scissionisti» del Centro che ormai stanno diventando una chimera che danneggia entrambi i partiti sopra citati per le future europee.

Il paradosso di Calenda e Renzi è che entrambi guadagnano un punto di fiducia, il che significa che mantengono se non aumentano la loro immagine, cosa che potrebbe incoraggiarli ad unire le forze per vincere almeno un seggio alle europee.

In definitiva, siccome, anche l’immagine del presidente Mattarella è risalita come altrettanto quella di Tajani, nostro ministro degli Esteri, si potrebbe quasi affermare, che, come diceva Andreotti, il potere logora chi non ce l’ha (e chi lo ha, se lo tiene ben stretto).

E gli ultimi dieci giorni come sono andati?

Scialbi, direi. Con le solite ostilità pungenti in pubblico e melliflue in privato.

In un certo senso gli eventi esterni che sono, più o meno, dicerie sulla guerra e sussurri su alcune aree economiche (ad esempio, minori attracchi di navi in Italia dovuti alla semi chiusura di Suez) hanno steso sulla settimana una coltre di mediocrità.

Post Scriptum

La politica?

(Sempre per imitare i grandi attori)

«Che barba, che noia».

Mi è venuto quasi in mente di parlarvi di sport, dove, tutti sanno, vinciamo alla grande nel tennis e siamo ben saldi negli altri campi. Che ne dite? Con l’augurio che l’evento pasquale abbia portato felicità e benessere a tutti!

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