«Una casa senza un gatto non può definirsi una casa», così la pensava Mark Twain Naturalmente gli amanti dei cani, quelli veri, non sono da meno e, alla fine, vivere in tempi di crisi non significa rinunciare ad avere, tra le mura domestiche, un animale d'affezione, anzi, secondo gli ultimi dati Eurispes, gli italiani che tengono nelle loro case cani o gatti, sono aumentati del 3,5% rispetto all'anno scorso. Se fino a vent'anni fa poteva essere motivo d'ilarità, oggi la ricerca di una casa di proprietà o in affitto che sia a misura di Fido o Silvestro, non fa più ridere nessuno, tanto meno le agenzie immobiliari o chi vende arredamenti. La rete di agenzie «Solo Affitti» riceve talmente tante richieste (anche le più esagerate: «Vorrei un appartamento adatto, ho sei cani di taglia grossa») che ha chiesto al 50% dei suoi locatari di autorizzare affittuari con animali.
E i mobili? Provare per credere. Recatevi in un negozio e, appena avete espresso l'idea di cambiare il vecchio divano, aggiungete «però abbiamo un gatto». Non vedrete alcun sorriso maligno, alcun accenno di compatimento, insomma il venditore sarà preparato e capirà perfettamente il problema che gli ponete, trattandolo con la massima serietà. Probabilmente aprirà il catalogo di una delle ditte che oggi producono divani con tessuto antigraffio. Addirittura il venditore potrebbe mettervi in crisi facendo delle domande, quasi fosse un veterinario esperto di comportamento felino. Sì perché, per un gatto, c'è modo e modo di farsi le unghie sul divano. Scava forse tra i cuscini per farsi la tana e lo rovina sul fondo oppure, caso più comune, attacca i bordi del sofà, come i braccioli e gli angoli? In questi casi potrebbe essere sufficiente rivestire con il tessuto adatto la parte sensibile alle attenzioni del felino. Sappiate che, sono stati fatti studi, commissionati dai produttori di stoffe, sul comportamento del gatto nei confronti dei tessuti «attenzionati» dalle sue falciformi e puntute unghie. Quelli che lo attirano maggiormente sono a trama larga dove l'artiglio s'infila bene, portando via i fili. Per questo lane, lini e cotone a trame grossolane sono sconsigliati, mentre pelle e ecopelle sono molto meno pericolose finché nuove (sono lisce e offrono pochi punti d'attacco), ma diventano molto rischiose quando si consumano. Se si opta per il tessuto, si può acquistare quello, antigraffio, trattato appositamente per essere liscio e non suscitare l'attenzione dei mici. I classici tiragraffi sono molto spesso snobbati: molto meglio una vecchia sedia impagliata o un cesto di vimini.
È credenza comune che il gatto sia talmente abile da passare sugli scaffali della libreria senza far cadere nulla. Vero, a meno che non si metta in testa di giocare con lo Swarovski. A quel punto, in un modo o nell'altro, vi assicuro che cadrà, quindi una vetrina protettiva sarà più che opportuna.
Mi accorgo di avere scritto a lungo del gatto, ma anche il cane può porre qualche problema, il maggiore dei quali è un disturbo che si chiama «ansia da separazione». Il cane rimane solo in casa oppure sente i fuochi d'artificio e devasta quel che gli capita ad altezza di muso. Ho visto un amico costruire dei cavalli di Frisia per difendere i mobili da un giovane Airedale con questo problema. Se decidete di aver un cane, qualche lezione sui comportamenti da tenere, per vivere in armonia, è il miglior consiglio di cui dispongo.
Chi deve cambiare casa, o affittarne una per le vacanze, la sceglierà anche in base alle esigenze dei propri animali. Per chi va in affitto consiglio caldamente due righe del veterinario che rassicurino il proprietario sulla salute dell'animale, così come una piccola cauzione per gli ipotetici danni che possa arrecare. Aiuteranno a superarne l'eventuale ritrosia e, considerato che è lui a decidere
P.S. Dimenticavo: «verba volant», quindi patti chiari con i proprietari, ma soprattutto scritti. Fido e Silvestro non sono due peluche da sfrattare in solaio, in caso di controversie.
di Oscar Grazioli
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