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Che affare la tenerezza I mici star di internet fanno vendere di tutto

Che affare la tenerezza I mici star di internet fanno vendere di tutto

A i tempi delle mie scuole secondarie e del liceo, la lingua internazionale era il francese quello mi consigliarono genitori e insegnanti di studiare. Ho imparicchiato l'inglese perché suonavo e cantavo in un gruppo rock e, quanto meno, la pronuncia doveva essere corretta, per presentare al pubblico una «cover» decente. Poi, l'inglese è diventato essenziale per il lavoro: qualche anno di lezioni private mi hanno portato a sbrigarmela in modo onorevole. Avessi saputo che con i fumetti si potevano imparare le lingue avrei fatto meno fatica.
Carolyn Rice, giornalista della Bbc, è convinta che, soprattutto i dolcissimi gattini, siano in grado di aiutare la gente a impararare le lingue. Già gatti, cani e altri animali d'affezione, ci offrono ore d'intrattenimento durante la navigazione nel Web. Centinaia di video, con al centro animali, ci donano momenti di svago e di alleggerimento delle pene quotidiane e talvolta di vera commozione. Battete «Orso e Natale» su Google e potrete vedere lo spot che ha commosso milioni di inglesi e almeno un italiano: il sottoscritto. Se vogliamo poi parlare di vere star, ecco Grumpy Cat, un vero gatto di un anno e mezzo d'età, che ha raggiunto le vette di Wikipedia perché, grazie alla sua perenne espressione severamente corrucciata, ha raggiunto i 2,5 milioni di fan su Facebook. Grumpy Cat ha vinto il Golden Kitty Award al Cat Video Festival del 201e ed è diventato una vera e propria star della televisione. Insomma, se una volta, al pomeriggio dopo i compiti, noi ragazzini avevamo il diritto di guardare Lassie o Rin Tin Tin, ora i ragazzini possono smanettare sulla tastiera e godersi l'espressione truce e incazzata di Mr. Grumpy Cat.
Lo segue a ruota Nyan Cat, questa volta una immagine «Gif» elaborata al computer, cliccata 100 milioni di volte per vedere i suoi viaggi tra le stelle sulla scia di un arcobaleno. Quest'ultimo avrà esaltato milioni di americani ma ha lasciato del tutto indifferente almeno un italiano: sempre il sottoscritto. L'ho trovato noioso, anzi insopportabile. Non è tutto oro quello che viene dal Net.
Sulla base di queste esperienze è stata sviluppata un'App che, attraverso la visione di teneri gattini e delle parole sovraimpresse, promette di accelerare la conoscenza delle lingue attraverso la memoria delle sue parole. L'App, si chiama CatAcademy e mostra gatti in pose umoristiche con corrispondente frase in Spagnolo: un gatto sorridente dice «Sto bene», l'altro troppo vezzeggiato «Ora basta» e l'altro ancora, apparentemente malato «Chiama il dottore». D'altronde il successo delle immagini con tanto di frase breve e penetrante è un fatto antico. Basta pensare alle t-shirt con poesie, proverbi e varie frasi icastiche.
La compagnia che ha inventato questa originale App, cita gli studi scientifici dei giapponesi che descrivono l'intima relazione fra la tenerezza e il miglioramento della cognitività. In base a questi lavori scientifici la compagnia ha lavorato per tre anni, sfruttando l'immagine degli animali ma ora si è convinta che, quelle vincenti, sono le immagini dei teneri gattini. Niente di meglio per ricordare brevi espressioni o singole parole. Che i gatti vincano questa «battaglia» sui cani, lo dimostra anche un esperimento fatto tramite Internet. La media di risposte, di commenti e di interattività nella visione di un gatto che fa «Meeooww» è nettamente superiore a quella di un cane che fa «Bau». In sostanza lo «share» dei gattini vince largamente su quello dei cagnolini e, proprio per questo, la compagnia ha deciso di utilizzare i gattini come testimonial per il loro originale corso di lingue. D'altronde basta battere su Google «icanhascheezburger»per rendersi conto di quante immagini il web metta a disposizione riguardanti gatti dai comportamenti più incredibili e umoristici. Il sito in questione viene visitato 40 milioni di volte al mese.
Tutto questo è molto interessante e divertente, ma sorge un dubbio più che lecito.

Alla stessa stregua di t-shirt e gadget vari, non è che, da questo mondo sfavillare di Web, App, Net ecc. nasca, alla fine un altrettanto interessante business che, mentre fa ridere alcuni, rende ricchi altri?

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