Beppe Sala, come un moderno Robin Hood, ha deciso di rimpinguare le casse di Palazzo Marino infilando le mani nelle tasche dei milanesi. Nulla di nuovo per i Comuni amministrati da sindaci di sinistra, che come Sala mettono nel loro mirini i cittadini più abbienti. Non ci sono dubbi nelle parole utilizzate dal sindaco di Milano durante il consueto brindisi di fine anno, durante il quale Sala ha dichiarato che al Comune mancano fondi per circa 50 milioni di euro. "Una questione che noi identificheremo con limitazioni e correzioni dei servizi", ha detto il sindaco.
Una previsione nefasta per una città come Milano, che è sempre stata orientata al futuro e che, invece, rischia di trovarsi a fare importanti passi indietro. Quasi come se fosse una colpa di chi, pur non vivendo a Milano, durante il giorno usufruisce dei suoi servizi, magari perché ci lavora ma per il costo troppo alto della città è costretto a vivere fuori Milano, Beppe Sala ha detto: "Non siamo una città da 1,4 milioni di abitanti, di giorno ci sono oltre 2 milioni di persone, che godono dei servizi erogati dalla città". Quindi come fare per risolvere il problema? La ricetta di Sala è la solita prevista dalla sinistra: "Ogni singola azione la penseremo intensificando la logica dell'Isee e la gradueremo tenendo conto dei redditi di ogni singolo cittadino. In questo momento chi ha di più, deve mettere mano al portafoglio. Io credo moltissimo nella progressività e cercheremo di applicarla al massimo".
Il sindaco imputa le difficoltà del Comune ai rincari energetici e sicuramente questi hanno inciso molto sulle casse di Milano, così come in quelle delle altre città. Ma far gravare tutto questo sui cittadini non è corretto. Anche perché, oltre a gravare sui conti familiari dei cittadini, nelle previsioni di Sala ci sono anche tagli importanti ai servizi che vanno a incidere sulla vita di tutti. "Tutti i servizi, siano metropolitana, biblioteca o piscina hanno dei picchi di utilizzo e altri spazi in cui sono quasi vuoti, quindi bisogna ragionare, ma non in maniera demagogica.
È un lavoro tecnico molto difficile da attuare ma a mali estremi, estreme conseguenze e ci stiamo lavorando", ha detto Sala. Si prospetta un 2023 complicato per i milanesi e per chi ogni giorno frequenta la città per lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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