"Chiuso grazie alle rivolte". Così Salis tifa per i migranti che devastano i cpr

L'europarlamentare esorta i giudici a non convalidare i trattenimenti e i medici derogare la legge dichiarando l'inidoneità al trattenimento di tutti gli irregolari

"Chiuso grazie alle rivolte". Così Salis tifa per i migranti che devastano i cpr
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I Cpr sono delle strutture realizzate per garantire la sicurezza nazionale, dove vengono trattenuti gli stranieri irregolari in attesa di essere rimpatriati, dopo un decreto di espulsione, nel loro Paese d'origine. L'immigrazione irregolare in Italia è illegale e la conseguenza è l'espulsione nei termini di legge. Al mantenimento dei Cpr concorrono tutti i cittadini con le proprie tasse e leggere che Ilaria Salis, europarlamentae con Avs, esulta quando questi vengono distrutti dai migranti irregolari è quanto meno contraddittorio, in quanto è stata eletta per tutelare gli interessi dei cittadini del proprio Paese all'interno dell'Unione Europea.

"Tutti i Centri di Permanenza per il Rimpatrio devono essere chiusi. Subito. La notte del 30 aprile, nel CPR di Torino in Corso Brunelleschi - riaperto da poco, dopo essere stato chiuso grazie alle rivolte dei reclusi - è scoppiata una nuova, ennesima rivolta. Ogni rivolta nei CPR è un grido umano contro l’insopportabile: il rifiuto di condizioni degradanti e di una sorte inaccettabile, quella della deportazione", scrive l'europarlamentare, facendosi portavoce delle medesime istante dei centri sociali. Anche di recente, all'esterno del Cpr di Torino, ci sono state manifestazioni di antagonisti che hanno incitato alla rivolta i migranti trattenuti all'interno. Le rivolte sono solamente tentativi di evasione o, in alternativa, rappresentano la mera esigenza di creare disordine e devastazione, con la consapevolezza che in questo modo il Cpr viene reso inagibile e chiuso per il tempo necessario alle riparazioni. Riparazioni che, ovviamente, sono a carico degli italiani.

Che Salis veda come un fatto positivo che il Cps sia stato chiuso "grazie alle rivolte dei reclusi" è indicativo su quale sia la sua considerazione degli italiani. Invoca la chiusura immediata dei Cpr ma non offre alternative che non siano il "tana liberi tutti", con le conseguenze che sono ben immaginabili a tutti, tranne che a lei. Ma non è tutto, perché Salis invita anche esplicitamente i giudici a non effettuare i trattenimenti e i medici derogare la legge per evitare l'ingresso degli irregolari nei Cpr: "Di fronte a questa tortura di Stato, non possiamo restare indifferenti. A partire dai giudici, che possono e devono rifiutarsi di convalidare i trattenimenti. A partire dai medici, che hanno il dovere di certificare l’inidoneità al trattenimento in luoghi che minano gravemente la salute fisica e psichica".

Forse questo passaggio lo avrebbe dovuto evitare però, visto che i "compagni" rivendicano la clandestinità dell'operazione, che dovrebbe funzionare tramite passaparola interno, proprio perché la pratica è ai margini della legge. Salis non fornisce un buon servizio né ai compagni né agli italiani.

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