"Ci sono troppi rom in classe". E i genitori ritirano i figli dalla scuola

Nella scuola elementare di Landonia, paesino di 600 abitanti, sono iscritti 25 rom. Proteste dei genitori che hanno preferito portare i figli alla scuola di Vicolungo

"Ci sono troppi rom in classe". E i genitori ritirano i figli dalla scuola

"I bambini rom in classe sono troppi". E i genitori di quelli italiani hanno deciso di ritirare i propri figli. È successo alla scuola elementare di Landiona, un paesino di 600 abitanti in provincia di Novara. "Abbiamo cercato di convincerli a lasciare i loro figli, ma hanno preferito portarli a Vicolungo, il Paese qui vicino", ha spiegato il sindaco Marisa Albertini.

La decisione di cambiare la scuola ai figli è stata presa soltanto oggi, al termine primo giorno sui banchi, ma il problema ha radici lontane nel tempo. Una decina di anni fa, per tenere aperta la scuola del paesino, l'amministrazione comunale aveva invitato le famiglie rom a portare i figli a scuola. In questo modo la struttura era stata salvata dalla chiusura. Un problema che adesso rischia di riproporsi. "I bimbi rom iscritti sono 25 - ha spiegato il primo cittadino - ma quelli che frequentano le lezioni sono molti di meno. Gli italiani, se vogliamo definirli così, sono una dozzina. Avevamo tentato di accorpare le classi con quelle di Sillavengo, altro paese della zona, per favorire una maggiore integrazione, ma non Š stato possibile".

La decisione di ritirare i bambini ha scatenato un'accesa polemica anche in consiglio comunale. "È un fatto di una gravità assoluta", ha commentato Francesco Cavagnino, consigliere comune di minoranza a Landiona. "Questa storia - ha aggiunto - getta discredito su tutto il paese, ma noi non siamo razzisti". Il fatto ha diviso il piccolo centro in provincia di Novara.

Ha preferito non rilasciare commenti il direttore del circolo didattico di Biandrate, che comprende anche la scuola di Landiona. "Ho ricevuto l’incarico da una settimana - si è limitato a dire - ho sentito qualcosa, ma non posso dire nulla".

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