Circonciso a 3 mesi con rito ghanese: indagati i genitori

Non solo infibulazione. Tocca anche ai maschietti rischiare la vita in nome di un rito. Un bambino africano di tre mesi è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia per un'emorragia dopo essere stato sottoposto a circoncisione. I genitori, originari del Ghana, sono indagati per lesioni gravissime. Ma non solo loro: sotto inchiesta è finito anche un presunto medico africano, quello che avrebbe effettuato l'intervento. I sanitari del pronto soccorso dove è stato portato il piccino si sono però trovati di fronte a un taglio troppo «incisivo», una vera e propria mutilazione, attuata sembra nel modo prescritto dalle regole di alcune comunità del Ghana. A differenza della circoncisione parziale - ossia la resezione del prepuzio che si pratica in molti Paesi come pratica religiosa - qui i medici si sono trovati di fronte a una ferita profonda che avrebbe potuto mettere a rischio la vita del piccino. Anziché il taglio del prepuzio (come avviene, ad esempio, nella religione ebraica) qui l'intervento avrebbe comportato un'asportazione di pelle di ben maggiori dimensioni. Il bimbo, per cui i medici hanno stilato una prognosi di venti giorni, dopo le cure e un breve ricovero è stato dimesso.La vicenda (rivelata da il «Resto del Carlino») risale a poco meno di un mese fa. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani.

La Procura sta cercando di verificare chi sia in realtà il medico che, stando a quanto avrebbero dichiarato i genitori, sarebbe stato fatto venire apposta dal Ghana per effettuare l'intervento. Il secondo punto da chiarire è con quali strumenti sia stata compiuta la circoncisione e se si siano seguite tutte le norme igienico-sanitarie.

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