Sono tanti, forse troppi, gli episodi di violenza politiche che colpiscono, a turno, l’intero arco parlamentare. Dal senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, che viene definito fascista e viene contestato dagli studenti di un liceo di Bologna per essere troppo sionista. Passando, ovviamente, al parlamentare del Pd Emanuele Fiano che ha dovuto subire gesti di intimidazione. Un clima denunciato dallo stesso Ignazio La Russa durante l’ultima puntata di 4 di sera.
"Questa intolleranza verso tutto ciò che appartiene alla comunità ebraica italiana, che per altro è fatta di cittadini italiani e non di Israele, si è manifestata anche contro un ex parlamentare del Pd come Emanuele Fiano, a cui esprimo piena solidarietà e con cui ho sempre avuto un ottimo rapporto", ha esordito il presidente del Senato ricordando l’episodio gravissimo. Poi, a stretto giro, ha commentato l'attacco al collega, cui un gruppo di giovani studenti pro Pal ha impedito di partecipare a un incontro all'università Ca' Foscari di Venezia. A Fiano, giova ricordarlo, è stato fatto il gesto della P38. "Per fortuna - ha spiegato La Russa -, al di là del gesto, il clima è figlio forse della stessa ideologia, ma è completamente diverso nella presenza nella società, nell'attitudine dello Stato a contrastarlo. Bisogna sempre stare all'erta, sempre temere che la violenza, l'intolleranza possano portare estreme conseguenze, ma il paragone è azzardato"
Purtroppo, stando al ragionamento di La Russa, il clima d'odio "c'è, più forte forse di quegli anni, perché è più generalizzato, è più strumentale. Quello era un anno in cui i giovani, di destra o di sinistra, credevano profondamente nella loro possibilità di cambiare il mondo e, in qualche modo, anche sbagliando a volte in maniera clamorosa, si spendevano per quelle idee. Oggi credo non ci sia questo afflato. Non do neanche quella giustificazione che posso dare a quella gioventù, che portò a tragiche conseguenze, ma di partenza aveva questo aspetto positivo".