LA CONDANNA DEL '96Niente cella per Ricci Anche «Striscia» vince il ricorso a Strasburgo

Per la seconda volta in meno di due settimane la Corte di Strasburgo condanna l'Italia per aver inflitto una pena detentiva a un giornalista giudicato colpevole di violazione del diritto alla riservatezza. Dopo il caso Belpietro nei giorni scorsi la Corte si è pronunciata sulla condanna a 4 mesi di carcere (poi sospesa) di Antonio Ricci (nella foto) per aver trasmesso nel '96 su Striscia la Notizia immagini«confidenziali» captate sulle frequenze Rai. Secondo i giudici di Strasburgo l'aver trasmesso il fuori onda Rai viola l'articolo 617 quater del codice penale, quello che vieta l'intercettazione e la trasmissione di comunicazioni confidenziali, ma la violazione non può essere sanzionata con la prigione.

«Sono felice per la sentenza -ha sottolineato il creatore di Striscia la notizia - la condanna aveva veramente dell'incredibile, tra l'altro sia in primo che in secondo grado l'accusa aveva chiesto la mia assoluzione. È una bella notizia per tutti, o quasi. Ringrazio chi all'epoca aveva preso posizione a mio favore, anche chi oggi purtroppo non c'è più».

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