«Signor giudice si compri il costumino, si mangi l'arancino col suo pomodorino...». A bersi invece lo champagnino ci aveva pensato lui, il professor Roberto Vecchioni. Cantautore di successo, scrittore, maestro di vita, aedo della cultura classica, filosofo in grado di trovare il punto di cesura tra la teoria platonia delle idee e l'entelechia aristotelica. Figuratevi se cotanto maître à penser poteva ammettere che sì, uno champagne di troppo se l'era bevuto. Meglio, molto meglio il brivido intellettuale di darla a bere ai poliziotti che l'avevano fermato in auto sentendo subito puzza di bruciato, anzi di alcol. Inevitabile il test del palloncino. Esito positivo. Roberto si era fatto un cin cin troppo. E non con l'acqua Idriz (un must per i «proletari» come lui), bensì con la bevanda dei ricchi. Brindisi d'élite. Ma, invece di ammetterlo, aveva incolpato un fantomatico medicinale. E ora per un pinocchietto cosa c'è di meglio che confessarsi a Lucignolo? Questa sera alle 21.30, infatti, il programma di Italia 1 trasmetterà la parziale retromarcia - definirla inversione a U sarebbe troppo - di Vecchioni, il furbetto dello sciroppino. Assisteremo quindi a un frizzante (benché un po' sgasato) coming out: «Si può fare un errore nella vita. Era Natale e insieme a quel poco di champagne che si beve dovevo prendere lo sciroppo per la bronchite molto forte». Roberto Vecchioni commenta così quanto accaduto il 26 dicembre 2010, quando fu fermato da un controllo di polizia stradale lungo l'A4, risultando positivo all'alcol test.
Dopo 3 anni, la sentenza ha ora stabilito la sospensione della patente per 6 mesi, nonostante il cantautore abbia sempre sostenuto che la presenza di alcol nel sangue oltre i limiti consentiti dalla legge fosse giustificata «dall'assunzione di uno sciroppo». Il primo al mondo con le bollicine...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.