Ancora un attacco scomposto dai social contro Giorgia Meloni da parte di chi dovrebbe rappresentare le istituzioni ma, invece, utilizza un linguaggio che non sarebbe accettabile nemmeno se provenisse dai centri sociali. Stavolta nella bufera è finito Cristian Quarta, consigliere di maggioranza di area centrosinistra del Comune di Vaglia (Firenze), che ha condiviso un'immagine del presidente del Consiglio a testa in giù. Un richiamo nemmeno troppo velato a piazzale Loreto con una modalità tanto cara agli antifascisti, che ha scatenato le polemiche di Fratelli d'Italia.
"Gesto inaccettabile", l'ha definito Matteo Zoppini, neo-consigliere regionale di Fratelli d'Italia in Toscana, che ha reso noto l'episodio. "Chi rappresenta le istituzioni non può utilizzare i propri canali istituzionali per propagandare odio e violenza contro il presidente del Consiglio. Quarta ha dimostrato di non essere all'altezza di ricoprire il suo ruolo: si deve vergognare, deve chiedere scusa e dimettersi immediatamente - ha concluso -. E il sindaco Catani, invece che proteggerlo e tutelarlo, ne deve prendere pubblicamente le distanze chiedendogli di fare un passo indietro".
C'è un commento anche dal deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, che ha definito quell'immagine "un gesto di violenza politica vergognoso e gravissimo" soprattutto perché, prosegue Donzelli, l'autore ricoprirebbe anche "il ruolo di sindacalista della Filcams Cgil". L'esponente del partito del premier ha chiesto con forza che arrivi la condanna "da parte non solo del sindaco di Vaglia, ma ci aspettiamo una presa di distanze anche dal sindaco della città metropolitana di Firenze, Sara Funaro, dal presidente della Regione Eugenio Giani e dei leader del Pd Elly Schlein e di Avs Bonelli e Fratoianni".
Dal canto suo Quarta si difende e sostiene di essere dispiaciuto "per come è stato interpretato il mio post", che dice di aver pubblicato "senza pensare alle implicazioni che poteva comportare". Quindi, prosegue scusandosi "se qualcuno si è sentito offeso e certamente non avevo intenti violenti. Respingo fermamente le accuse di mancato rispetto per le donne".
Difficile dire come pensava che venisse interpretato, soprattutto perché adesso risulta anche essere stato cancellato. Anche perché non è la prima volta che esponenti delle istituzioni cadono in certe provocazioni contro il premier e contro gli esponenti del centrodestra.