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Crollo di percettori del reddito grillino (e Conte perde consensi)

La stretta dell'esecutivo di centrodestra funziona: ad aprile un nuovo crollo del reddito di cittadinanza. Il leader del Movimento 5stelle perde consenso e mezzo milione di percettori

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Il trend negativo per Giuseppe Conte e il suo Movimento 5 Stelle, da qualche mese a questa parte, non è destinato a placarsi. Il crollo del consenso politico ed elettorale è accompagnato da un enorme declino del cavallo di battaglia grillino: il reddito di cittadinanza. Se la débâcle elettorale, viste le ultime elezioni politiche, era facilmente prevedibile, la sconfitta prematura del reddito è l’ennesima doccia fredda per l’avvocato del popolo e il suo esercito penta stellato.

Cala il numero di percettori del Rdc

I dati ufficiali sul numero di percettori del reddito giallo confermano un andamento che, a dire il vero, era cominciato già all’inizio del 2023. La stretta decisa dall’esecutivo di centro destra ha dato i suoi frutti i primissimi mesi dell’anno e sta confermando questi numeri anche nelle ultime rivelazioni. Ad aprile, mezzo milione di famiglie ha smesso di usufruire del reddito di cittadinanza. Un numero che, ci spiega Libero, in termini di voti effettivi potrebbe sfiorare il milione di preferenze. Un esodo di percettori che guiderà, o almeno accompagnerà, il leader grillino verso un inesorabile declino politico elettorale.

Merito sicuramente delle decisioni politiche nette del governo Meloni, a partire da controlli più stringenti e criteri meno permissivi, il calcolo complessivo dei percettori torna, per la prima volta dall’ottobre del 2020, sotto la soglia del milione. Per la precisione, ci spiega Il Messaggero, parliamo di 956mila nuclei, circa 450mila in meno rispetto al picco raggiunto nel luglio del 2021 e circa 240mila in meno rispetto a dicembre. E il calo delle domande va di pari passo: se 12 mesi fa erano 485mila, oggi si fermano a 366mila.

Il piano del governo

Un numero che è destinato a diminuire ulteriormente se il governo di centro destra decide di tenere il punto e riformare, una volta per tutte, l’assegno grillino. Con l’introduzione del nuovo Assegno di Inclusione e del Supporto per la formazione e lavoro, l’esecutivo vuole dare una svolta definitiva al reddito di cittadinanza. A partire dal prossimo gennaio l’assegno potrà essere richiesto solo dalle famiglie al cui interno vi sia almeno un minorenne, un disabile o una persona con più di 60 anni. Restrizioni di buon senso che, secondo le stime del governo, dovrebbe abbassare il numero dei beneficiari. Saranno circa 400 mila le famiglie, per un totale di 615mila persone che dovranno dire addio al sussidio, cavallo di battaglia del Movimento 5stelle.

Il crollo politico del M5S

Un declino di percettori che, inutile nascondersi dietro un dito, potrebbe avere effetti pesanti per il futuro politico del Movimento. I dati che provengono dal primo turno delle ultime elezioni Comunali dovrebbero far scattare un campanello d’allarme dalle parti di Giuseppe Conte e compagni. Nelle regioni del Nord Italia, il movimento grillino è sparito dai radar: 1,3% delle preferenze a Brescia, 1,1% a Treviso, 1,2% a Imperia, 2,7% a Massa e 1,4% a Siena. Ma il segnale più preoccupante arriva dal Sud, teorica roccaforte grillina, dove l’esercito grillino deve registrare un'altra sonora sconfitta. L’ora più buia del Movimento 5stelle segna il declino implacabile del reddito di cittadinanza.

Più calano i percettori, più cala il consenso.

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