MilanoCome accade spesso quando in una società cambiano gli azionisti, la nuova proprietà manda via i vecchi manager. Ma ecco come sarebbe stato effettuato l'avvicendamento alla Blue Call di Cernusco sul Naviglio, provincia di Milano: «Lui se ne deve andare di là, mi ha rotto i coglioni questo scemo, gli devi dire a lui di dimettersi domani se no domani vado a comprare un'ascia, come lo vedo gli taglio le gambe». Succede, quando i nuovi azionisti sono dei signori di un clan della 'ndrangheta: desiderosi di mettersi in affari al nord, ma con la tendenza ad applicare anche nel business pulito i metodi tradizionali.
É una storia esemplare, quella che la Guardia di finanza ha scoperto scavando - su ordine di Ilda Boccassini, capo del pool antimafia della procura milanese del pm Paolo Storari - sul grande call center di Cernusco sul Naviglio chiamato Blue Call. La Blue Call, con i suoi quattrocento lavoratori divisi tra Lombardia e Calabria, giovani e meno giovani attaccati al telefono e al monitor a rispondere alle chiamate per clienti importanti come Sky e Mediaset, Vodafone e Wind, oggi è sotto sequestro, amministrata dai commissari del tribunale, perché era finita nelle mani del clan Bellocco di Rosarno. Le mani della 'ndrangheta si erano impossessate brutalmente dell'azienda.
Il guaio è che l'iniziativa non era partita dai criminali. Ma dai vertici della stessa Blue Call: che, dovendo proteggere la propria filiale di Rende, in Calabria, dalle pretese di una gang locale, invece che rivolgersi ai carabinieri avevano chiesto l'aiuto di uno di quei personaggi decisivi che stanno nella zona grigia tra economia e crimine: il commercialista Fratto, uomo di fiducia delle cosche. In cambio della protezione, il clan si era fatto dare il 10 per cento delle quote. Poi il 10 era diventato il 40. E il 40 il controllo assoluto.
Alla fine, le microspie della Procura registrano la disperazione dei titolari estromessi: «'Sti ladri e sti mafiosi di merda in tre mesi si sono ciulati quattrocentomila euro... Questi qui ti hanno messo talmente tanto sotto da venirti a rubare a casa tua i soldi e tu devi essere pure costretto a lavorare per fare mangiare questi qua». Ieri notte vengono arrestati tutti, in una operazione congiunta tra le procure di Milano e di Reggio. In Calabria i Ros hanno scavato sulla cosca dei Bellocco, sui loro progetti di conquistare la zona di Rosarno anche a costo di sterminare i nemici, e pazienza se ci andavano di mezzo donne e bambini. A Milano le fiamme gialle hanno analizzato al microscopio la conquista della Blue Call. Un paio di settimane fa, la sezione misure di prevenzione del tribunale milanese confisca le quote della Blue Call, che - prestanome dopo prestanome - erano state parcheggiate in una srl chiamata Alverberg, sede in via Santa Maria alla Porta, nel centro storico di Milano. Ieri, scattano gli arresti. In Calabria quelli per associazione mafiosa. A Milano i protagonisti della conquista della Blue Call.
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