Enrico Letta afferma che la sua priorità è il rilancio dell'economia, insieme a quello dell'occupazione. Per farlo dovrà seguire i consigli di Silvio Berlusconi, che gli suggerisce di mantenere l'esonero dall'Imu per l'abitazione principale e quello di Sergio Marchionne riguardante i contratti di lavoro aziendali. Due temi fra di loro molto più collegati di quello che si creda.
Berlusconi a supporto della sua tesi fa notare che il settore edilizio ha subìto, nel 2012, una perdita di 170mila occupati. Il 9,2% di occupati in meno in un solo anno. Aggiungo un dato che in particolare dovrebbe fare riflettere Susanna Camusso: il 45% dei piccoli imprenditori che si sono suicidati a causa della crisi apparteneva al settore delle costruzioni. Il crollo del settore delle costruzioni è il più grave della nostra economia, assieme a quello dell'auto. Nel 2012 la produzione edilizia è scesa del 16,2 % dando un contributo particolare alla caduta del Pil del 2,4%. Le immatricolazioni di auto in Italia hanno fatto anche peggio, flettendosi del 19%, mentre nella media europea la flessione era circa della metà.
La caduta dell'edilizia non riguarda solo quella residenziale, riguarda anche le opere pubbliche e l'edilizia dei capannoni; il comparto residenziale è il più importante, perché coinvolge anche le unità immobiliari adibite a uffici, esercizi commerciali, botteghe artigiane, garage. Da quando è stata introdotta l'Imu alla fine del 2011, il mercato degli immobili residenziali ha avuto una flessione continua dei prezzi e dei delle vendite. Le domande di prestiti immobiliari delle famiglie sono diminuite del 40%, salvo nel secondo trimestre 2013 in cui la flessione è stata del 25%, aprendo uno spiraglio di ripresa, che svanirebbe se il governo facesse macchina indietro sull'Imu prima casa.
Berlusconi fa molto bene ad avvertire Letta che non deve dare corso alla richiesta di tassare la prima casa. Le conseguenze negative della crisi immobiliare si sono ripercosse sul sistema bancario. Mentre le «sofferenze» nei debiti verso le banche (mancati e ritardati pagamenti), in rapporto ai loro crediti, nell'aprile del 2013 risultano del 9,7% contro il 5,7% a fine 2010, per l'industria edilizia sono salite al 14,8% contro il 6,7 con un aumento di oltre il 100%. Inoltre, le famiglie con difficoltà per il mutuo casa nell'ottobre 2012 erano il 19% contro il 10% nel 2010.
La crisi del credito risente in modo particolare di quella immobiliare. La diatriba sull'Imu prima casa non riguarda gli equilibri del bilancio pubblico. Lo scopo è umiliare Berlusconi dopo che è stato condannato con una sentenza di cui chi la ha pronunciata ha esposto le ragioni, cadendo in continua contraddizione. L'Imu che si vorrebbe dal ceto medio per la prima casa è 2 miliardi, per poterne abbonare altrettanti, prorogando l'aumento della tassazione per i rifiuti urbani, che è stato stabilito per pareggiare i costi della loro raccolta e smaltimento e per riparare le strade. La cifra è diversa da comune a comune in base alla diversa efficienza. Perché il contribuente dovrebbe sovvenzionare i buchi di bilancio delle amministrazioni comunali scadenti, facendo ricadere il costo su chi si è fatto, con il suo risparmio, la casa?
Sergio Marchionne vorrebbe che il governo desse il via libera ai contratti di lavoro aziendali, in cui si chiede agli addetti di lavorare il sabato e si penalizzano gli assenteisti. Marchionne chiede che si consenta ai lavoratori che sono d'accordo di non subire i ricatti della Fiom e i veti corporativi della Cgil. In Germania la produzione di auto è andata a gonfie vele perché ci sono i contratti di lavoro aziendali. E la caduta del mercato interno, minore della nostra, è stata controbilanciata dalla brillante dinamica dell'export.
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