Visto la situazione attuale, «pensare di investire in oro fisico il 25-30% delle proprie disponibilià è una scelta da buon padre di famiglia»: a parlare è Roberto Binetti, che da anni opera sul mercato con la sua Confinvest fl, storica società milanese di intermediazione in oro monetato. «Ritengo che il metallo giallo sia ancora notevolmente basso», prosegue Binetti. Quindi le Sterline e i Marenghi aurei ricevuti in eredità dai nonni rappresentano un tesoretto che non soltanto non va disperso, ma che sarebbe opportuno incrementare, magari con una serie di acquisti mensili. Fatta la premessa che non stiamo parlando di collezionismo numismatico ma di oro da investimento, il conio su cui puntare è la sterlina Elisabetta II «perché è riconosciuta in tutta Europa ed è immediatamente liquidabile, in pratica un assegno circolare», prosegue Binetti, che preferisce la moneta di Sua maestà britannica rispetto ai lingotti aurei, i quali per loro natura sono più «pesanti», costosi e, quindi, meno commerciabili. L'oro da investimento ha poi il vantaggio di essere esente da Iva e da commissioni.
Fondamentale, però, affidarsi soltanto agli operatori autorizzati da Bankitalia con la legge 7/2000 (esiste un apposito elenco). Attenzione, insomma, ai «Compro-oro» fioriti nelle città italiane: «Se non sono autorizzati dalla Vigilanza - conclude Binetti - trattano le monete d'oro in modo illegale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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