Strano ma vero, crollano persino le multe. Una flessione consistente: -6,5% nel 2011 (ultimo anno con i dati interamente disponibili) rispetto al 2010. Parliamo di 1,42 miliardi di euro di contravvenzioni staccate dai vigili urbani, ma se si guarda alle riscossioni il dato scende ulteriormente. Gli incassi effettivi si fermano a 1,19 miliardi, in flessione del 7,5% rispetto a dodici mesi prima. I dati, però, rivelano che non si tratta di un improvviso ripensamento delle amministrazioni comunali che hanno deciso non smettere di fare cassa con divieti di sosta a pioggia e autovelox piazzati nei cespugli. L'elaborazione della banca dati AidaPA di Bureau van Dijk in collaborazione con il Sole 24 Ore rivela che una delle cause dell'abbattimento delle multe è da ricercare nella confusione sulla riscossione dei tributi locali. Nel 2011 infatti arrivò il «decreto sviluppo», con l'uscita di Equitalia. Dopo due anni l'avvicendamento dell'agente nazionale delle riscossioni non è ancora avvenuto, ma nel frattempo gli ultimi cambiamenti delle norme hanno complicato la situazione. Il decreto «sblocca-debiti» approvato in Parlamento è l'ultimo di questi, per consolidare l'asse tra Equitalia e Comuni fino a fine anno. Inoltre, la norma che ha bloccato le azioni per i debiti sotto i 2mila euro doveva sostenere la collaborazione con l'erario, invece ha influito sulle entrate dei Comuni: lasciando invecchiare le sanzioni crescerebbero gli interessi, ma l'ultima legge di stabilità prevede un periodo di sei mesi tra l'invio della comunicazione del debito e l'effettivo atto esecutivo.
Ma non è semplicemente una questione burocratica. C'è anche la crisi a influire. Gli italiani utilizzano sempre meno l'automobile di proprietà e sempre di più i mezzi pubblici. E lì, pagando il biglietto, la multa è impossibile.Crisi e riscossione difficile: crollano le multe (-6,5%)Gli italiani lasciano l'auto in garage
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